Investing.com – Dopo i costi per la Brexit, la decisione del WTI di ieri sui dazi USA potrebbe presentare un conto superiore al miliardo di euro. L’organizzazione mondiale del Commercio, infatti, ha definito legittimo il diritto di imporre dazi doganali su 7,5 miliardi di dollari di prodotti provenienti dall’Unione europea. La decisione era arrivata a causa dei sussidi ad Airbus (PA:AIR), considerati dal WTI aiuti di Stato illegali.
Tra i paesi più colpiti dalla possibile introduzione di dazi fino al 100% c’è l’Italia, seconda solo alla Francia. Secondo Coldiretti, il settore più interessato potrebbe essere l’agroalimentare, con focus particolare sui vini, formaggi, salumi, pasta, olio extravergine di oliva, agrumi, olive, uva, marmellate, succhi di frutta, pesce e pere in scatola, acqua, superalcolici e caffè.
Secondo la lista dei prodotti pubblicata dalle autorità americane, inoltre, i prodotti italiani potrebbero essere colpiti con tariffe del 25%, andando a interessare particolarmente il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto.
I dazi potrebbero essere introdotti il 18 ottobre e potrebbero colpire anche il whiskey scozzese, i vini francesi, l’Emmental svizzero e la groviera, mentre gli aerei commerciali potrebbero essere colpiti con dazi del 10%.
Preoccupato per l’impatto sull’economia italiana si è detto il ministro degli esteri, Luigi Di Maio. “Per noi è molto importante il tema dazi, ci preoccupa molto perché abbiamo imprese che vivono di export".
"Nel momento in cui l'economia europea rallenta, le nostre aziende devono poter avere certezze, tra queste certezze c'è il nostro rapporto con gli Stati Uniti", ha aggiunto Di Maio.