Di Alessandro Albano
Investing.com - Nonostante le aspettative dei mercati, che vedono un Fed pivot nel meeting Fed di dicembre, continuano ad arrivare i commenti dei policymaker a smorzare il sentiment degli investitori.
L'ultimo ad unirsi alla voce dei falchi è il governatore della Fed di St.Louis James Bullard il quale, in un articolo pubblicato sul sito della banca, ha spiegato i motivi per cui i tassi debbano raggiungere un livello finale più alto di quelli prezzati dai derivati.
"Quale livello di tasso di policy è necessario per esercitare una pressione al ribasso sull'inflazione?", chiede Bullard, rispondendo che un tasso di policy del 3,5% "è il minimo necessario".
I risultati basati sull'ultimo tasso d'inflazione PCE relativo al mese di settembre suggeriscono, invece, che "è necessario un tasso di almeno il 4,9% per esercitare una pressione al ribasso sull'inflazione".
Quindi, spiega il banchiere nell'articolo, "i tassi non hanno ancora raggiunto un livello che potrebbe essere considerato sufficientemente restrittivo".
In termini di stance monetaria, la banca Usa si sta avvicinando ad un punto l'accomodamento monetario e potremo passare a quella che definirei una politica monetaria ordinaria", ossia - spiega Bullard - "una politica dipendente dai dati che assomiglia di più a quella degli anni Novanta".
Quando il Fomc riterrà sufficiente che il livello dei fed funds possa esercitare una significativa pressione sull'inflazione, da quel momento il Comitato potrà "aumentare o diminuire il tasso di policy a seconda dei dati in arrivo, senza prima doverlo prima portare da un livello prossimo allo zero a un livello considerato appropriato per il contesto inflazionistico".
"Resta da stabilire quale sarà esattamente questo punto e quando si verificherà", conclude Bullard nell'articolo.
Ricordiamo che secondo il Fed rate monitor di Investing.com, i future prezzano per la riunione di maggio un intervallo dei feb funds del 5%-5,25% rispetto agli attuali 3,75%-4%.