Di Noreen Burke
Investing.com – Dopo l’atteso aumento dei tassi della Federal Reserve gli investitori cercheranno di capire se per le azioni ci sarà una ripresa o dei nuovi venti contrari. La guerra in Ucraine resterà al centro dell’attenzione, con i mercati che continueranno a monitorare gli sviluppi. I mercati del petrolio sono più calmi, ma i timori sulle scorte restano. Questa settimana si prevedono due interventi pubblici dei Presidente della Fed Jerome Powell, mentre la zona euro e il Regno Unito rilasceranno i dati PMI. Ecco gli eventi da seguire questa settimana:
- Azionario in salita?
L’azionario USA è salito la settimana scorsa dopo il primo aumento dei tassi della Fed dal 2018 e dopo una valutazione incoraggiante dell’economia USA.
I tre principali indici di Wall Street hanno registrato il maggiore aumento percentuale da inizio novembre 2020, con il Dow in salita del 5,5%, e l’S&P 500 su del 6,2% ed il Nasdaq in rialzo dell’8,2%.
Ma gli investitori ora dovranno chiedersi si la Fed riuscirà a combattere l’inflazione senza far cadere l’economia in recessione.
La settimana scorsa JPMorgan ha previsto che l’S&P 500finirà la guerra a 4.900, il 10% al di sopra della chiusura di venerdì.
Ma i timori per i livelli elevatissimi di inflazione, per i prezzi alle stelle delle materie prime e la mancanza di segnali positivi sulla risoluzione del conflitto in Ucraina continuano a spaventare gli investitori.
- Guerra in Ucraina
Gli osservatori dei mercati continueranno a monitorare l’andamento della guerra in Ucraina e questa settimana i mercati potrebbero essere influenzati dagli aggiornamenti.
Il Presidente USA Joe Biden parteciperà ad un vertice della NATO questo mercoledì e ad un summit a Bruxelles, allo scopo di cementare la ritrovata coesione con gli alleati europei.
L’Occidente rischia una frattura con la Cina e l’India che non hanno condannato l’invasione Russa dell’Ucraina.
Venerdì, Biden ha dichiarato al suo omologo cinese Xi Jinping che ci saranno delle “conseguenze” se Pechino darà un supporto materiale all’invasione dell’Ucraina.
Il vice ministro degli esteri cinese Le Yucheng ha dichairato sabato che le sanzioni dell’Occidente contro la Russia sono “oltraggiose”.
- Interventi dalla Fed
Lunedì il presidente della Fed Jerome Powell parlerà delle previsioni economiche alla conferenza annual della National Association for Business Economics.
Mercoledì Powell parteciperà ad un simposio tenuto dalla Bank for International Settlements.
Sono attese dichiarazioni da altri membri della Fed questa settimana, tra cui il Presidente della Fed di New York John Williams, la Presidente della Fed di San Francisco Mary Daly, la Presidente della Fed di Cleveland Loretta Mester, il Presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari, uno dei governatori della Fed Christopher Waller ed il Presidente della Fed di Chicago Charles Evans.
Sul fronte dei dati USA questa settimana sono attesi ordinativi di beni durevoli, richieste di sussidio di disoccupazione, vendite di case nuove e vendite di case in corso, nonché i dati PMI sul settore dei servizi e sul settore manifatturiero.
- Prezzi del petrolio
La settimana scorsa i prezzi del petrolio sono scesi per la seconda settimana consecutiva, con il Brent ed il greggio USA che chiude la settimana in calo del 4%.
I prezzi del petrolio hanno toccato il massimo degli ultimi 14 anni due settimane fa.
L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha dichiarato che il mercato potrebbe perdere 3 milioni di barili al giorno di petrolio russo a partire da aprile.
La crisi in Ucraina ha esacerbato il problema della capacità limitata di produzione. Secondo l’AIE dovremo prepararci ad un deficit di produzione di 700.000 barili al giorno nel secondo trimestre.
- PMI zona euro e Regno Unito
La zona euro ed il Regno Unito rilasceranno i dati PMI di marzo che mostreranno l’impatto della guerra in Ucraina.
Dopo che l’indice ZEW ha mostrato un calo record della fiducia dei consumatori tedeschi, una recessione nella maggiore economia della zona euro non è da escludere.
E dopo che il rincaro energia ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie, l’arrivo di dati PMI deludenti potrebbe far suonare qualche campanello d’allarme,
-Articolo realizzato con il contributo di Reuters