Le valutazioni delle obbligazioni si collocano attualmente su livelli relativamente alti e rendono centrale la gestione della liquidità: ma emergono opportunità nei bond societari e nelle convertibili
LE TRAPPOLE DEL MERCATO OBBLIGAZIONARIO
La lunga e sfiancante guerra commerciale tra Washington e Pechino e una serie di dati deboli sul settore manifatturiero hanno instillato nuovi dubbi su una possibile recessione in arrivo negli Stati Uniti. Martin Arnold, economist di Schroders (LON:SDR), ne ha approfittato per fare il punto della situazione nell’articolo Schroders: “Nel 2020 nessuna recessione negli Usa”. L’esperto ha deciso di esaminare la situazione relativa ai tassi di interesse, al mercato obbligazionario e a quello del lavoro per capire se via siano segnali di una potenziale recessione negli Usa nel 2020. L’economista ha concluso la sua analisi focalizzandosi sulla possibile evoluzione del mercato obbligazionario, dove potrebbero annidarsi trappole. E’ vero, ammette Arnold, che il reddito fisso esprime performance migliori rispetto a quelle azionarie durante le fasi di recessione ma è altrettanto vero che la valutazioni – e quindi i prezzi – si collocano attualmente su livelli relativamente alti. Inoltre la curva dei rendimenti tende a ripristinare la sua normale inclinazione – con i rendimenti delle obbligazioni a più lunga scadenza che aumentano mentre quelli a più breve durata scendono – piuttosto rapidamente. “Se si osserva quanto accaduto nel passato, la durata media delle inversioni della curva Usa – con il ritorno dei tassi alla normale inclinazione – si è attestata intorno ai 9 mesi. Dal momento che la recente inversione si è registrata nello scorso mese di maggio la curva dei rendimenti potrebbe tornare ad essere inclinata positivamente verso la fine del primo trimestre del 2020”, ha concluso Arnold...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge