Mentre sta per uscire dagli USA il nuovo “magic number” sull’inflazione, a Washington il Fmi riunisce i big della finanza globale e a Pechino Xi si prepara all’incoronazione con risultati economici non esaltanti
Dopo il peggior settembre dal 2008, la negazione brutale del mini-rally di inizio ottobre, seguiti all’euforico quanto ingannevole rialzo estivo, alla fine i minimi di metà giugno stanno più o meno temendo a Wall Street e sui mercati azionari in giro per il mondo. Gli indici viaggiano tutti in territorio Orso e hanno accumulato un calo del 20% e oltre da inizio anno, mentre si preparano ad affrontare un’altra settimana che potrebbe essere ‘decisiva’ in un senso o nell’altro. A Washington si tiene il primo meeting in presenza dal 2019 di FMI e Banca Mondiale, a Pechino si apre il Congresso del Partito che potrebbe incoronare Xi a vita, mentre dagli USA arriva il nuovo ‘magic number’, quello dell’inflazione a settembre, mentre parte la stagione delle trimestrali, come al solito aperta dai risultati delle grandi banche.
NEBBIA FITTA E RISCHI CONTRAPPOSTI
Per gli investitori continua una navigazione nella nebbia più fitta, con i rischi contrapposti di farsi ingannare dall’ennesimo rally dell’Oro che poi si rivela una trappola per Tori e di credere di aver toccato il fondo mentre nuovi minimi sono in agguato. Mancano sia la visibilità sulle principali incertezze, dall’inflazione, alla recessione, ai tassi delle banche centrali, alla guerra, all’energy crunch, alle tante ‘mine’ geopolitiche disseminate in giro per il mondo, sia i riferimenti del passato che possano fare da bussola. Ad esempio la storica correlazione inversa tra azionario e obbligazionario, vale a dire che quando i prezzi del primo salgono quelli del secondo scendono e spingono i rendimenti al rialzo, e viceversa. Il mercato borsistico e quello del reddito fisso quest’anno hanno infilato tutti e due tre trimestri di seguito in ribasso per la prima volta da oltre quarant’anni...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge