Investing.com - Dopo che lo Sri Lanka ha annunciato il default sul proprio debito - il primo Paese dal 2019 - S&P Global Ratings è tornata sui rischi che corrono i Paesi emergenti legati all'economia cinese e rallentamento dell'attività economica a causa dei lockdown imposti negli ultimi tre mesi.
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A seguito delle forti ripercussioni economiche dovute ai confinamenti, all'inizio di questa settimana S&P ha ridimensionato le previsioni di crescita del PIL cinese nel 2022, portandole a +4,2% rispetto al +4,9% previsto in precedenza.
Nello scenario di base, l'agenzia di rating ipotizza "una graduale riduzione delle restrizioni attuali", ma ritiene "improbabile che l’approccio del governo cinese alla gestione della pandemia cambi in modo sostanziale nel breve termine".
Secondo S&P, i mercati emergenti che forniscono metalli alla Cina - come Cile, Brasile e Sudafrica - potrebbero trarre vantaggio "dal rallentamento dell'economia cinese se il governo di Pechino risponderà alla situazione di vulnerabilità legata alla pandemia con una maggiore spesa per le infrastrutture".
Tuttavia, precisa l'agenzia, qualsiasi interruzione delle supply chain indotta dalla pandemia "aumenta i rischi inflazionistici per gli EM".
Secondo i dati settoriali sui principali Paesi emergenti, la produzione media dei 20 settori con le peggiori performance è ancora significativamente al di sotto dei livelli pre-pandemici, e i settori che dipendono dai flussi turistici sono tra i più colpiti.
"Il turismo negli EM asiatici dipende in larga misura dalla Cina, dunque qualsiasi sviluppo negativo nel Paese potrebbe ritardare ulteriormente la ripresa", aggiunge S&P nel report.
Inoltre, con la Fed pronta ad inasprire la politica monetaria ad un ritmo più rapido del previsto, "i tassi di cambio della maggior parte degli EM si sono indeboliti" spiega la società di rating, anche nei Paesi che "hanno registrato performance solide dopo lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina (Brasile, Cile, Perù e Sudafrica)".
"I downgrade hanno registrato un picco in aprile, ma sono avvenuti soprattutto in Turchia e in Thailandia", aggiunge S&P Global Ratings.