Investing.com - In tutto il mondo i tassi stanno aumentando a un ritmo allarmante, con le banche centrali concentrate nella lotta all’inflazione. E' l’alba di un nuovo regime monetario e di mercato: il FOMC ha alzato di 75 punti portando i Fed Fund al 2,25%-2,5%; in Europa, la BCE ha alzato tutti i principali tassi ponendo fine a otto anni di tassi negativi; e anche Bank of England ha sorpreso il mercato alzando più del previsto.
Azad Zangana, Senior European Economist and Strategist di Schroders PLC (LON:SDR), sottolinea che l'era dei tassi zero o negativi è finita con un cambio di regime definitivo, che ha aperto una nuova era. Gli investitori più esperti potrebbero vedere un ritorno a tempi più normali, simili al periodo precedente la crisi del 2008, ma questo è ancora tutto da vedere.
Secondo Zangana il paragone più appropriato potrebbe essere quello con la stagflazione sperimentata tra fine degli anni ‘70 e inizio degli ‘80. Nel 2023 Secondo l’esperto di Schroders il nuovo regime implica l’aspettativa che nel corso del prossimo anno le economie di USA, Regno Unito ed Eurozona entreranno in recessione, con un calo significativo della produzione, mentre le prospettive per l'economia globale sono cupe.
L'inflazione è oggi una delle maggiori preoccupazioni per le famiglie in riferimento alla propria situazione finanziaria. I politici stanno scoprendo di non essere immuni da colpe, poiché gli elettori, abituati agli aiuti nei periodi di difficoltà, ora si aspettano nuovi sostegni.
Con le banche centrali che cercano di domare l'inflazione, la politica monetaria è limitata, e lascia ai governi il compito di alleviare il dolore della spirale inflattiva, ove possibile. Nel Regno Unito le bollette sono destinate a triplicare in soli due anni, l'Europa sta affrontando una crisi ancora più acuta, e i governi stanno cercando di trovare il modo di aiutare le famiglie. Per questo, secondo Zangana, l'economia globale rischia l'anno peggiore dal 2009.
Nelle nuove previsioni di base di Schroders la crescita globale è stata nettamente ridimensionata, con recessioni ora previste per USA, Eurozona e Regno Unito, mentre anche la maggior parte dei Mercati Emergenti registrerà un calo della crescita. La storica casa londinese si aspetta che la crescita globale rallenti dal 5,9% al 2,6% quest'anno per poi scendere all'1,5% nel 2023. Se si esclude il periodo della pandemia di Covid, sarebbe appunto l'anno peggiore per l'economia globale dal 2009.
Schroders ha anche rivisto al ribasso la crescita USA dal 2,6% di maggio all'1,7% per il 2022, nettamente sotto le aspettative del mercato del 2,1%, principalmente per le sue previsioni di un’inflazione più elevata, all’8% per il 2022 contro il precedente 6,9%, e interventi più aggressivi sui tassi dei Fed Fund. La Fed modererà il ritmo dei rialzi, ma i tassi raggiungeranno il 4% all'inizio del 2023.
Secondo Zangana, tassi più elevati, spesa pubblica meno generosa e alta inflazione riducono la capacità di spesa delle famiglie, mentre è probabile che le aziende rispondano rallentando la produzione e riducendo anche la domanda di lavoro. Schroders prevede che l'inasprimento delle politiche sia abbastanza severo da far salire la disoccupazione, condizione necessaria non solo per un calo della domanda, ma anche per un allentamento delle pressioni inflazionistiche.
Di qui la previsione che l'economia USA entrerà in recessione nei primi tre trimestri del 2023, con una contrazione dell'1,9%, prima di tornare a crescere, implicando un -1,1% per tutto il 2023, rispetto al consenso di un +1%. A differenza degli USA, la recessione europea sarà causata dall'impennata dei costi energetici legata alla guerra in Ucraina. Il Regno Unito sembra collocarsi a metà strada, perché il caro energia colpirà le famiglie con un certo ritardo per il tetto ai prezzi imposto dal governo.
Questo articolo è stato scritto in esclusiva da Financialounge.com per Investing.com. Ogni settimana, "Market View" propone interviste originali con case d'investimento sui temi centrali di mercato che verranno riportate esclusivamente sul nostro sito. Non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all'investimento