Di Alessandro Albano
Investing.com - Dopo i commenti di James Bullard la scorsa settimana, ci ha pensato il governatore della Federal Reserve Jerome Powell a calmare gli investitori sul possibile rialzo dei tassi, dichiarando ai parlamentari statunitensi che non verranno alzati prima del tempo.
“La Fed non alzerà i tassi di interesse preventivamente”, ha affermato Powell nell'audizione al Congresso statunitense, dopo che i dot plot hanno mostrato due possibili aumenti dei Fed Funds nel 2023, aggiungendo che la banca non alzerà i tassi "perché riterremo che l’occupazione sia troppo alta”.
Per l'aumento dei prezzi, il banchiere ha sottolineato che un'inflazione al 5% come quella di maggio "non è accettabile" precisando, tuttavia, che l'aumento "è dovuto alla riapertura delle economie" e che "si smorzerà nel corso del tempo" come "dimostreranno i dati macro in arrivo".
“E’ molto, molto improbabile”che l’inflazione vada verso quelle condizioni di iper-inflazione che caratterizzarono gli anni '70 e gli inizi degli anni ’80, quando schizzò al di sopra del 10%", ha poi evidenziato Powell.
Il contesto in cui ci troviamo, ha spiegato, è provocato da “una domanda estremamente forte di lavoro, beni e servizi” e dal fatto che “il fronte dell’offerta è stato colto un po’ alla sprovvista”.
“Avete una banca centrale che è impegnata a garantire la stabilità dei prezzi, che ha definito cos’è la stabilità dei prezzi e che è fortemente preparata a utilizzare i suoi strumenti per un’inflazione che si aggiri attorno al 2%", ha asserito poi il governatore.
Il discorso 'accomodante' del numero uno della Fed è stato poi seguito dal presidente della Fed di New York John Williams, il quale ha affermato che la Fed "controllerà da vicino i dati economici per determinare il punto giusto per iniziare a regolare gli stimoli monetari", aggiungendo che quel punto è "ancora molto lontano".
Secondo gli analisti della National Australia Bank "i segnali di fumo della Fed puntano tutti a settembre come l'incontro in cui la banca, in base alle tendenze attuali, è più probabile che dichiari che sono stati raggiunti o si stanno raggiungendo ulteriori sostanziali progressi verso i loro obiettivi", prevedendo un inizio del tapering "all'inizio del 2022".
Dopo gli interventi dei banchieri Fed, l'indice del Dollaro sale oltre i 91,8, con Treasury decennale che invece è in rialzo dello 0,7% ad un rendimento dell'1,482%. In rialzo anche l'oro spot, +0,3% a $1.782 per oncia.