Di David Pinchodo
Investing.com - In una nota di ricerca, Zoltan Pozsar, responsabile globale della strategia dei tassi di interesse a breve termine presso Credit Suisse (SIX:CSGN) ed ex funzionario della Federal Reserve e del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, ha affermato che lo svolgersi della crisi in Ucraina ha portato a un " tempesta perfetta" sulle materie prime che potrebbe indebolire il sistema eurodollaro, contribuire all'inflazione nelle economie occidentali e minacciare la stabilità finanziaria.
Per l'esperto, gli Stati Uniti stanno attraversando "una crisi delle materie prime che darà origine a un nuovo ordine monetario mondiale che alla fine indebolirà l'attuale sistema basato sul dollaro".
"Questa crisi è diversa da qualsiasi cosa abbiamo visto da quando il presidente Nixon ha ritirato il dollaro USA dall'oro nel 1971, la fine dell'era del denaro basato sulle materie prime", ha detto Pozsar. "Quando questa crisi (e questa guerra) sarà finita, il bbligetto verde dovrebbe essere molto più debole e... il renminbi molto più forte, sostenuto da un paniere di materie prime", ha aggiunto.
Poiché l'era iniziale di Bretton Woods (1944-1971) era sostenuta dall'oro e il Bretton Woods II (1971-oggi) sostenuto dalla "valuta interna" (essenzialmente carta del governo degli Stati Uniti), per Pozsar il 'Bretton Woods III' "sarà sostenuto da "valuta esterna (oro e altre merci)".
Secondo l'ex funzionario della Fed, la fine dell'attuale regime monetario corrisponde al giorno in cui i paesi del G7 hanno congelato le riserve valutarie russe dopo l'invasione dell'Ucraina". Ciò che una volta era considerato privo di rischio non lo è più, poiché il rischio di credito inesistente è stato immediatamente sostituito da un rischio molto reale di confisca.
Quanto accaduto di certo non è sfuggito alla Cina, ha scritto Poszar secondo il quale la People's Bank of China (PBOC) si trovi di fronte "a due alternative per tutelare i propri interessi: o vendere buoni del Tesoro per acquistare materie prime, o fare un proprio quantitative easing, ovvero stampare renminbi per acquistare materie prime russe".
"Questa è la nascita del mercato dell'eurorenminbi e il primo vero passo della Cina per rompere l'egemonia del mercato dell'eurodollaro. È anche un pericolo inflazionistico per l'Occidente e porterà ad una minore domanda di buoni del tesoro a lungo termine", ha affermato l'ex del Dipartimento del Tesoro Usa.