Di Alessandro Albano
Investing.com - I rendimenti dei titoli di Stato dell'Eurozona, così come l'azionario, stanno beneficiando del risultato delle elezioni federali tedesche, che hanno visto il partito social democratico uscire vincitore in uno scontro a pari punti con il centro destra dell'ex cancelliera Angela Merkel.
Il Btp a 10 anni segna un calo del 2,5% ad un rendimento dello 0,767%, con trentennale in calo dell'1,5% all'1,731%. Il Bund decennale segna un rendimento negativo del -0,237%, mentre lo spread tra i due Paesi si muove in ribasso del 2,5% a 100 punti base.
Acquisti anche sui debiti cosiddetti periferici, con decennale spagnolo in ribasso del 3,3% allo 0,4%, portoghese allo 0,308% (-4,5%), e greco allo 0,804% (-1,8%).
Gli acquisti sugli obbligazionari sono dovuti al risultato elettorale tedesco, che ha visto l'SPD e Olaf Scholz, candidato e attuale e ministro delle finanze, ottenere il 25,7% delle preferenze, mentre il CDU/CSU orfano della Merkel e ora guidato da Armin Laschet, ha registrato il risultato più basso nella storia del partito (24,1%). Risultato importante, anche se sotto le attese, per i Verdi di Annalena Baerbock (14,8%), che diventano così la terza forza politica di Berlino, seguiti dai LibDem del FDP (11,5%).
"In questa fase le coalizioni più probabili sono quella del “semaforo” o quella “della Giamaica”, entrambe comprendenti i Verdi", commenta Gergely Majoros, membro del Comitato Investimenti, Carmignac, aggiungendo che finora "c'è poca visibilità in termini di una politica fiscale potenzialmente molto più allentata in Germania in futuro, anche se la spesa relativa al cambiamento climatico dovrebbe essere prevista in entrambi i casi".
Per l'esperto, la mancanza di visibilità sussiste anche "per quanto riguarda la futura posizione della Germania riguardo alle regole fiscali dell'UE e all'integrazione europea", motivo per il quale il risultato "conferma la nostra prudenza sui mercati dei tassi core europei".
"Non solo i negoziati di coalizione potrebbero essere lunghi", spiega Majoros, ma i mercati finanziari "stanno entrando nella fase chiave della normalizzazione delle politiche fiscali e monetarie". Inoltre, le aspettative di crescita economica "potrebbero iniziare presto a indebolirsi", con le aspettative di inflazione che "potrebbero ancora aumentare".
"Nel complesso una situazione difficile per le banche centrali e gli investitori obbligazionari", avverte l'esperto di Carmignac.