Investing.com - La sterlina è in leggero calo contro il dollaro questo giovedì dopo la decisione di ieri della Federal Reserve di iniziare a ridurre lo stimolo monetario dal prossimo mese e in seguito ai dati che hanno mostrato un aumento a novembre delle vendite al dettaglio in Gran Bretagna in linea con le aspettative.
Il cambio GBP/USD ha toccato il minimo della seduta di 1,6364 per poi attestarsi in calo dello 0,07% a 1,6378, restando al di sotto del massimo di quasi due anni e mezzo di 1,6482 raggiunto ieri.
Supporto a 1,6350 e resistenza a 1,6450.
Ieri la Federal Reserve ha annunciato che a gennaio ridurrà di 10 miliardi di dollari il suo programma di acquisti di bond da 85 miliardi di dollari al mese. Nella sua ultima conferenza stampa come Presidente della Fed, Ben Bernanke ha dichiarato che l’economia continua a fare progressi.
La banca centrale USA ha ribadito che i tassi di interesse resteranno bassi anche se il tasso di disoccupazione scenderà al 6,5%, soglia in cui la Fed aveva precedentemente dichiarato di voler considerare un aumento dei tassi.
La sterlina non ha risentito dei dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica che hanno mostrato un aumento delle vendite al dettaglio in Gran Bretagna dello 0,3% il mese scorso, in linea con le aspettative. Le vendite al dettaglio sono salite del 2% su base annua, secondo l’ONS, al di sotto del previsto aumento del 2,3%, dopo essere aumentate al tasso annuo dell’1,8% ad ottobre.
La richiesta per la sterlina continua ad essere sostenuta dopo i dati di ieri che hanno mostrato un calo improvviso del tasso di disoccupazione in Gran Bretagna al minimo di quattro anni e mezzo del 7,4% nel trimestre conclusosi ad ottobre, alimentando le aspettative che la Banca d’Inghilterra possa alzare i tassi di interesse prima delle altre banche centrali.
La sterlina è pressoché invariata contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,01% a 0,8350.
Il cambio GBP/USD ha toccato il minimo della seduta di 1,6364 per poi attestarsi in calo dello 0,07% a 1,6378, restando al di sotto del massimo di quasi due anni e mezzo di 1,6482 raggiunto ieri.
Supporto a 1,6350 e resistenza a 1,6450.
Ieri la Federal Reserve ha annunciato che a gennaio ridurrà di 10 miliardi di dollari il suo programma di acquisti di bond da 85 miliardi di dollari al mese. Nella sua ultima conferenza stampa come Presidente della Fed, Ben Bernanke ha dichiarato che l’economia continua a fare progressi.
La banca centrale USA ha ribadito che i tassi di interesse resteranno bassi anche se il tasso di disoccupazione scenderà al 6,5%, soglia in cui la Fed aveva precedentemente dichiarato di voler considerare un aumento dei tassi.
La sterlina non ha risentito dei dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica che hanno mostrato un aumento delle vendite al dettaglio in Gran Bretagna dello 0,3% il mese scorso, in linea con le aspettative. Le vendite al dettaglio sono salite del 2% su base annua, secondo l’ONS, al di sotto del previsto aumento del 2,3%, dopo essere aumentate al tasso annuo dell’1,8% ad ottobre.
La richiesta per la sterlina continua ad essere sostenuta dopo i dati di ieri che hanno mostrato un calo improvviso del tasso di disoccupazione in Gran Bretagna al minimo di quattro anni e mezzo del 7,4% nel trimestre conclusosi ad ottobre, alimentando le aspettative che la Banca d’Inghilterra possa alzare i tassi di interesse prima delle altre banche centrali.
La sterlina è pressoché invariata contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,01% a 0,8350.