MILANO, 1 ottobre (Reuters) - Piazza Affari naviga in
territorio positivo a metà mattinata; ma la tenuta del rialzo
sembra incerta considerato che quasi tutti i bancari, con
l'eccezione di UNICREDIT , sono oggetto di vendite,
pesando sul listino delle blue chip italiane.
Il titolo di Piazza Cordusio replica il denaro di ieri dopo
la nomina del nuovo AD Federico Ghizzoni.
Il mercato prolunga comunque il rimbalzo della vigilia, in
sintonia con il resto dell'Europa, dopo i dati in chiaroscuro
dei Pmi relativi ai paesi dell'area.
Intorno alle 11 l'indice FTSE Mib <.FTMIB> sale dello 0,5%,
l'AllShare <.FTITLMS> di altrettanto, mentre il Mid Cap
<.FTITMC> è piatto. Il FTSEurofirst 300 avanza dello 0,4%.
Volumi per oltre 900 milioni di euro.
*Ricoperture sul comparto costruzioni, recentemente
bersagliato dalle vendite: ITALCEMENTI , BUZZI UNICEM
e IMPREGILO guadagnano tutti almeno un punto
percentuale.
* Il tono positivo dei petroliferi europei (Stoxx di
riferimento è il miglior settore <.SXEP>) - galvanizzati dalla
joint venture di Repsol con il gigante cinese Sinopec
<0386.HK> - contagia gli energetici italiani: ENI sale
di un punto percentuale. In rialzo anche per SAIPEM e
TENARIS .
* Positiva FIAT , già ben comprata alla vigilia.
* Un downgrade su STMicroelectronics ispira prese
di beneficio sul titolo del produttore di semiconduttori, ieri
ben comprato, in controtendenza con i tecnologici in Europa
<.SX8P>.
* Fa meglio del benchmark PIRELLI (+1%). Un trader
cita le indiscrezioni stampa relative a una ridefinizione delle
linee di credito con le banche anche con l'emissione di un
corporate bond.
* Fuori dal listino principale proseguono gli acquisti di
ieri su PININFARINA , che balza del 5% circa; ieri nel
tardo pomeriggio Vincent Bolloré si è detto pronto a entrare nel
capitale. Acquisti su SNAI dopo che il presidente
Maurizio Ughi ha detto che una fusione con Sisal sarebbe
positiva e che una decisione sui futuri assetti verrà presa
entro la fine del mese. Si sgonfia ma resta in rialzo PRAMAC
che ieri ha annunciato un accordo con le banche per la
rimodulazione del debito. Sotto pressione ERG che,
secondo indiscrezioni stampa, starebbe studiando un convertibile
da 150-200 milioni di euro.