Investing.com - Il dollaro segna un massimo di quattro mesi contro lo yuan cinese ma scende contro yen e franco svizzero negli scambi della mattinata europea di questo lunedì, il peggioramento dello scontro commerciale tra USA e Cina ha spinto la richiesta di asset “rifugio”.
Alle 03:00 ET (07:00 GMT), il dollaro si attesta a 109,73 yen, in calo dello 0,2% dalla chiusura di venerdì, dopo aver toccato il minimo di 109,60 nella notte. È un livello leggermente superiore al minimo di tre mesi toccato dalla coppia venerdì, quando sono stati applicati nuovi dazi USA sulle importazioni dalla Cina.
Il dollaro ha segnato un nuovo massimo di quattro mesi contro lo yuan di 6,8654 nella notte.
Nel fine settimana, il Presidente Donald Trump ha dato il via al processo per imporre dazi del 25% su tutte le restanti importazioni cinesi, ma le due parti continuano a negoziare e stanno evitando di far saltare le trattative. Non è ancora chiaro cosa farà la Cina per contrattaccare.
Anthony Kettle, manager senior del portafoglio di BlueBay Asset Management, spiega che sarebbe “logico” un rinvio di un eventuale accordo per risolvere la disputa e che la crescita globale nel secondo trimestre potrebbe soffrirne di conseguenza.
“Ciò rappresenta un cambiamento significativo rispetto alle aspettative dei mercati di un accordo da siglare questa settimana”, afferma Kettle. “L’incertezza commerciale non è amica dei mercati e ciò ci spinge ad adottare un approccio più cauto sul breve termine, malgrado gli ultimi dati economici positivi”.
L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, si attesta a 97,340, pressoché invariato rispetto a venerdì, con la debolezza contro le valute rifugio compensata dal rialzo contro indicatori del rischio come l’aussie ed il loonie.
In Europa, sono previsti pochi dati od eventi politici che possano muovere l’euro o la sterlina. La valuta britannica potrebbe essere influenzata nel corso della settimana da altre manovre politiche in vista delle elezioni del Parlamento Europeo in programma tra nove giorni, con i dati deboli dai sondaggi che pongono ulteriore pressione sul Primo Ministro Theresa May affinché interrompa le trattative con il Partito Laburista per raggiungere un accordo trans-partitico sulla Brexit.