Di Geoffrey Smith
Investing.com - Il dollaro tocca il massimo di quest’anno nei primi scambi europei di questo giovedì, la conferenza stampa della Federal Reserve ha spinto molti ad aspettarsi un inasprimento della politica monetaria maggiore del previsto.
Il Presidente della Fed Jerome Powell ha evitato di rispondere ad una domanda circa l’eventualità che la Fed alzi i tassi nei prossimi vertici di quest’anno, lasciando aperta la possibilità di più di tre aumenti entro la fine del 2022. Inoltre ha praticamente confermato che il primo aumento sarà a marzo, come previsto.
“La commissione ha in mente di alzare il tasso dei fondi federali in occasione del vertice di marzo, ammesso che ci siano le condizioni adeguate per farlo”, ha dichiarato Powell, aggiungendo che “l’economia non ha più bisogno di livelli considerevoli di supporto della politica monetaria”. I future dei tassi di interesse a breve termine ora implicano un rischio del 20% che il primo aumento sarà di 50 punti base, anziché 25, mentre il rendimento dei bond a 2 anni USA, sensibili ai tassi di interesse, è schizzato al massimo di due anni dell’1,20%.
Alle 3 ET (08:00 GMT), l’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di sei valute dei mercati sviluppati, sale dello 0,5% a 96,83, e registra i rialzi maggiori contro valute ad alto rendimento come il dollaro australiano e neozelandese. Anche il dollaro canadese scende dello 0,5% ad 1,2725, dopo che la Banca del Canada ha lasciato invariato il tasso di interesse di riferimento ieri, segnalando però che il primo aumento non tarderà ad arrivare.
L’euro è sceso sotto quota 1,12 dollari per la prima volta da novembre, ma ha ritracciato parte delle perdite attestandosi ad 1,1199, mentre la sterlina segna -0,4% ad 1,3413 dollari.
Si tratta del livello più basso per la sterlina quest’anno, ma ha avuto più supporto dalle aspettative che la Banca d’Inghilterra alzerà il tasso di riferimento per la seconda volta in occasione del vertice della prossima settimana.
Gli analisti di ING si aspettano che il dollaro resti richiesto in vista del vertice della Fed di marzo.
“Questo sarà forse il maggior argomento di dibattito sui mercati FX nei prossimi mesi: se limitarsi a cercare il dollaro in consolidamento contro i rivali a basso rendimento o se comprarlo contro tutto”, scrivono in una nota ai clienti Chris Turner e Francesco Pesole di ING. “Pur ammettendo che stiamo attraversando un periodo burrascoso per gli asset di rischio, pensiamo che sia troppo presto per concludere che l’inasprimento della Fed o i prezzi alti dell’energia soffocheranno gravemente la crescita globale quest’anno e preferiremmo il primo scenario della forza del dollaro contro i rivali a basso rendimento”.
Nel corso della giornata, la banca centrale sudafricana dovrebbe alzare il tasso di riferimento di 25 punti base al 4,0%, mentre il Cile ieri l’ha alzato di 150 punti base al 5,5%.
La forza del dollaro sarà messa alla prova alle 8:30 ET, dalla pubblicazione dei dati sul prodotto interno lordo USA del quarto trimestre, mentre i dati settimanali sulle richieste di sussidio di disoccupazione, che hanno visto un aumento nelle ultime due settimane per l’ondata di contagi dovuta alla variante Omicron del Covid-19, sono attesi alla stessa ora.