Investing.com - Il dollaro tocca un nuovo massimo degli ultimi sei anni contro lo yen questo giovedì dopo che la Federal Reserve ha fornito nuove indicazioni sull’intenzione di aumentare i tassi di interesse, ed è vicino al massimo degli ultimi 14 mesi contro il paniere delle altre principali valute.
Il cambio USD/JPY ha toccato il massimo di 108,86, il massimo dal settembre 2008 per poi attestarsi in salita dello 0,27% a 108,63.
Ieri, nella dichiarazione di politica monetaria, la Fed ha ribadito l’impegno di mantenere i tassi stabili “per un lungo periodo” al termine del programma di acquisti di bond ed ha delineato più dettagliatamente la modalità dell’aumento dei tassi di interesse a breve termine quando sarà il momento di alzarli.
La Fed ha ridimensionato di altri 10 miliardi di dollari il suo programma di acquisti di stimolo, riuscendo quindi a concluderlo il mese prossimo.
Lo yen è rimasto sotto forte pressione alla vendita dopo i dati di oggi che hanno mostrato una riduzione delle esportazioni ad agosto, mentre un secondo report ha rivelato un peggioramento della fiducia delle imprese questo mese.
I dati deludenti hanno fatto aumentare l’apprensione per le prospettive dell’economia ormai precaria ed hanno alimentato le aspettative che nei prossimi mesi la Banca del Giappone possa adottare nuove misure di stimolo.
La coppia EUR/USD sale dello 0,14% a 1,2877 dopo aver toccato un nuovo minimo degli ultimi 14 mesi di 1,2833 durante la notte.
La sterlina è in lieve rialzo, con il cambio GBP/USD su dello 0,21% a 1,6309, mentre sui mercati cresce l’attesa per l’esito del referendum che deciderà le sorti della Scozia.
La sterlina è rimasta supportata dai dati di questa mattina che hanno mostrato che le vendite al dettaglio in Gran Bretagna sono salite dello 0,4% il mese scorso, in linea con le aspettative.
Il dollaro è in calo contro il franco svizzero, con USD/CHF giù dello 0,39% a 0,9375 staccandosi dal massimo di oltre un anno di 0,9432 segnato precedentemente.
Il franco svizzero è salito in seguito alla decisione della Banca Nazionale Svizzera di non adottare nuove misure per indebolire la valuta durante il vertice di oggi, nonostante i timori per le prospettive economiche che definisce “peggiorate”.
La banca centrale elvetica ha mantenuto il tasso di interesse tra lo zero e lo 0,25%. Ha mantenuto inoltre il tetto del tasso di cambio stabile a 1,20 ed ha ribadito di essere disposta a difendere tale livello se necessario.
Il cambio EUR/CHF è scambiato a 1,2078 dopo la dichiarazione, ancora in calo dello 0,21% sulla giornata ma si stacca dal minimo di 1,2066 segnato prima della decisione della SNB.
Il dollaro neozelandese è stato spinto dai dati che hanno mostrato una crescita dello 0,7% dell’economia nel secondo trimestre, superando le aspettative di un aumento dello 0,6%.
Il cambio NZD/USD sale dello 0,33% a 0,8123, in salita dal minimo di sei mesi di 0,8076 registrato durante la notte.
La coppia AUD/USD è stabile vicino al minimo di sei mesi di 0,8963, mentre il cambio USD/CAD è pressoché invariato a 1,0998.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 84,71, non lontano dal massimo di 84,90, il massimo dal luglio 2010.