Investing.com - Il dollaro scende degli scambi della mattinata europea di questo lunedì, la decisione del Presidente USA Donald Trump di rinviare l’applicazione di ulteriori dazi sulle importazioni cinesi ha scatenato un’impennata di sollievo tra gli asset rischiosi.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende a 96,257 alle 03:20 ET (08:20 GMT), dopo aver chiuso la seduta di venerdì sopra 96,40.
Il biglietto verde si è indebolito negli scambi asiatici, con i titoli azionari cinesi che hanno segnato la giornata migliore in oltre tre anni, mentre lo yuan è salito dello 0,2%. Una tregua nello scontro commerciale USA-Cina rappresenterebbe un grosso stimolo per l’economia cinese e i segnali di una tregua stanno incoraggiando non solo gli asset cinesi ma anche tutte le valute e i titoli azionari collegati alla Cina.
L’avvertimento da parte dell’agenzia di stampa cinese Xinhua, secondo cui potrebbero ancora esserci problemi con l’accordo, ha pesato solo in parte sull’entusiasmo.
Il dollaro non solo è sceso dello 0,2% sia contro l’aussie che contro il kiwi negli scambi asiatici, ma si è anche indebolito contro lo yen, rispecchiando la crescente importanza della Cina come mercato anche per le compagnie nipponiche.
L’euro tocca il massimo di due settimane contro il dollaro nella speranza che una tregua possa rivitalizzare la stagnante economia della regione.
Tuttavia, le prospettive per entrambe le valute sono ancora offuscate dagli ovvi timori delle rispettive banche centrali per le previsioni a breve termine, con i funzionari di entrambe che hanno alimentato le speranze di nuovi stimoli la scorsa settimana.
“Anche se la Fed è in pausa al momento, la BCE e la BoJ si ritrovano a dover affrontare la questione di come uscire da una politica monetaria estremamente accomodante”, afferma Marc Ostwald, esperto di strategie di ADM ISI a Londra.
Un possibile fattore rialzista per l’euro questa settimana potrebbe essere rappresentato dalla lettura preliminare sul prodotto interno lordo USA del quarto trimestre. Ostwald, di ADM ISI, ha affermato che le previsioni di una crescita del 2,5% potrebbero rischiare di essere deluse, considerati i dati deboli sugli ordinativi di beni durevoli e quelli sulle vendite al dettaglio di dicembre.