Investing.com - Dopo essere salito per otto giorni consecutivi, il dollaro segna un calo negli scambi della mattinata europea di questo mercoledì, con la domanda di asset rifugio che si indebolisce sulla scia dei segnali che il governo federale USA non vedrà un nuovo blocco delle attività amministrative quest’anno.
Ieri il Presidente Donald Trump si è detto scontento dell’accordo temporaneo stretto al Congresso che prevede appena un quarto della cifra che aveva chiesto per il muro da costruire al confine meridionale degli Stati Uniti, somma che costituisce solo una parte dei 23 miliardi di dollari ora destinati alla sicurezza dei confini.
Inoltre, la propensione al rischio è stata incoraggiata dalle indicazioni di Trump circa una proroga della scadenza del 1° marzo per l’applicazione di nuovi dazi sui prodotti cinesi se nel frattempo Stati Uniti e Cina dovessero compiere progressi sufficienti nella risoluzione delle varie questioni commerciali.
“Se dovessimo essere vicini ad un accordo … potrei rinviarla per un po’”, ha riferito Trump. Lo yuan cinese nella notte è salito sulla scia dei commenti.
Alle 03:15 ET (08:15 GMT), l’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre principali valute, si attesta a 96,82, in calo dal massimo del 2019 di 97,18 segnato nella notte.
Intanto, euro e sterlina sono in salita ma i guadagni della moneta unica restano limitati dai commenti del capo della banca centrale olandese Klaas Knot, che ha riferito al Financial Times che l’attuale rallentamento dell’economia della zona euro “potrebbe durare per qualche trimestre”.
Knot è uno dei policymaker più interventisti della Banca Centrale Europea e la sua cautela dimostra quanto la BCE abbia ridotto le proprie ambizioni di riportare i tassi di interesse a livelli normali poiché l’economia si sta indebolendo.
La sterlina sale a 1,2898 dopo che il canale televisivo ITV (LON:ITV) ha riportato i commenti di Olly Robins, responsabile delle trattative per il Primo Ministro Theresa May: Robins prevede che May a marzo offrirà al Parlamento una scelta tra il suo piano di divorzio dall’UE o una lunga estensione del processo di Brexit.
Un tale approccio sembrerebbe ridurre il rischio di un’uscita dall’UE il 29 marzo senza alcun accordo di transizione per salvaguardare i commerci con il principale partner commerciale della nazione.
Sempre nella notte, il kiwi rimbalza dell’1,5% contro il dollaro USA, dopo che la Reserve Bank of New Zealand ha reso noto che probabilmente terrà invariato il tasso di riferimento per il resto dell’anno, contro le aspettative di tagli dei tassi. I riflettori dei mercati questo mercoledì saranno puntati sulla svedese Riksbank, che ha alzato il tasso di riferimento per la prima volta in sette anni a dicembre ma che potrebbe ridimensionare le prospettive in occasione del vertice di politica monetaria di oggi.