Investing.com - Il dollaro segna una ripresa contro lo yen questo giovedì, dopo che il regolatore forex cinese ha dichiarato che la notizia che Pechino potrebbe rallentare o bloccare gli acquisti di Buoni del Tesoro USA potrebbe essere sbagliata.
Il cambio USD/JPY sale dello 0,36% a 111,84 alle 02:52 ET (07:52 GMT) staccandosi dal minimo di un mese e mezzo di ieri di 111,26.
Il regolatore forex cinese ha affermato questa mattina che la notizia secondo cui Pechino potrebbe rallentare o interrompere gli acquisti di bond USA potrebbe essere basata su informazioni sbagliate ed essere quindi una “bufala”.
Il dollaro è crollato ieri di oltre l’1% contro lo yen quando Bloomberg ha riportato che i funzionari cinesi che stanno procedendo alla revisione delle proprietà forex avrebbero raccomandato di rallentare o interrompere gli acquisti di bond USA. La Cina è il principale acquirente estero di bond governativi USA.
Il dollaro era già sulla difensiva dopo che la Banca del Giappone ha ridotto gli acquisti di bond martedì, alimentando le speculazioni che possa iniziare a ridimensionare lo stimolo monetario nel corso dell’anno.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,18% a 92,28.
Il dollaro guadagna terreno contro l’euro, con il cambio EUR/USD giù dello 0,14% a 1,1930.
Il biglietto verde sale anche contro la sterlina e il franco svizzero, con la coppia GBP/USD in calo dello 0,23% a 1,3476 ed il cambio USD/CHF su dello 0,34% a 0,9813.
Intanto, il dollaro australiano si rafforza sulla scia dei dati di stamane da cui è emerso che le vendite al dettaglio hanno registrato l’aumento mensile maggiore in quattro anni a novembre.
Il cambio AUD/USD va su dello 0,31% a 0,7866, mentre il dollaro neozelandese è pressoché invariato sulla giornata, con la coppia NZD/USD a 0,7195.
Il dollaro canadese scende contro il rivale statunitense, con la coppia USD/CAD su dello 0,12% a 1,2563, non lontano dal massimo di ieri di 1,2582.
Il dollaro canadese, cosiddetto “loonie”, resta sulla difensiva mentre diminuiscono le aspettative di un aumento dei tassi da parte della Banca del Canada la prossima settimana nei timori che gli Stati Uniti stiano per tirarsi indietro dall’accordo nordamericano per il libero scambio (NAFTA).