Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro è in salita negli scambi della mattinata europea di questo mercoledì, mentre i trader cercano di valutare l’impatto del potenziale vaccino di Pfizer contro il Covid-19.
Alle 2:55 AM ET (0755 GMT), l’indice del dollaro, che replica l’andamento di un paniere di altre sei principali valute, è in salita dello 0,4% a 92,775.
Il cambio EUR/USD è in calo dello 0,02% a 1,1812, mentre il cambio USD/JPY è in salita dello 0,1% a 105,39, e la coppia AUD/USD segna +0,2% a 0,7295.
Oggi si festeggia il Veterans Day negli USA ed il mercato dei buoni del Tesoro è chiuso e questo limita fortemente l’attività dei mercati valutari.
La notizia secondo cui il vaccino di Pfizer (NYSE:PFE) e BioNTech abbia mostrato una “efficacia del 90% sulla prevenzione del Covid-19” durante gli studi di fase III ha spinto gli investitori a buttarsi sulle valute più rischiose lunedì, ma lo slancio si sta esaurendo in quanto ci sono molti aspetti da definire prima di una eventuale distribuzione del vaccino.
C’è attesa per il forum online della BCE “Central Banks in a Shifting World” che avrà inizio nel corso della giornata e durante il quale sono attesi gli interventi di diversi banchieri centrali.
Il cambio GBP/USD è scambiato a 1,3274 dollari, vicino al massimo di due mesi grazie al crescente ottimismo per l’accordo tra UE e GB.
La Camera dei Lord ha respinto la controversa legge del governo sul mercato interno, che violerebbe l’accordo di uscita che sta disciplinando il periodo di transizione post-Brexit e minerebbe le basi di un accordo di libero scambio dopo la conclusione della fase di transizione.
Il cambio NZD/USD è in salita dello 0,9% a 0,6887, ed è vicino al massimo di oltre un anno dopo il vertice della RBNZ.
La banca centrale della Nuova Zelanda ha deciso di avviare un nuovo programma Funding for Lending a dicembre che offrirà credito alle banche per permettere una riduzione dei costi di prestito e stimolare l’economia in ripresa dopo la pandemia.
La banca centrale ha confermato di essere preparata ad utilizzare altri strumenti come tassi di interesse negativi, qualora fosse necessario, ma il successo nel contenimento del Covid-19 fa sperare che non sarà necessario.