Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro sale negli scambi della mattinata europea di questo martedì, mantenendo i guadagni della notte con i trader che lo scelgono come asset rifugio, mentre i mercati azionari crollano nei timori per il virus.
Alle 2:50 ET (06:50 GMT), l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,1% a 93,727, arrivando al massimo di sei settimane.
Il cambio EUR/USD scende dello 0,2% a 1,1746, al minimo di sei settimane, e la coppia GBP/USD va giù dello 0,2% a 1,2792 dopo che il governo britannico ha consigliato alle persone di lavorare da casa, abbandonando di fatto il tentativo di riportare la gente sul posto di lavoro e condannando il settore dei servizi in molte grandi città ad altre settimane di stagnazione.
Il cambio USD/JPY rimane invariato a 104,63.
I mercati azionari europei hanno registrato dei tonfi, con l’indice tedesco DAX a -4,4%, trascinato giù dalle vendite dei titoli finanziari sulla scia dello scandalo sul riciclaggio di denaro. Debole anche Wall Street, con l’indice Dow Jones Industrial Average a -1,8%.
Preoccupano i nuovi focolai di Covid-19 in Europa, dove vengono reintrodotte nuove restrizioni.
L’attenzione si sposta sul Presidente della Federal Reserve USA Jerome Powell, nella prima delle sue tre comparizioni a Capitol Hill di questa settimana per discutere della risposta della banca alla pandemia di coronavirus. Attesa anche la testimonianza del Segretario al Tesoro Steven Mnuchin.
Intanto, la coppia USD/CNY scende dello 0,2% a 6,7934, con lo yuan che continua a rafforzarsi. E questo nonostante la Banca Popolare Cinese abbia fissato il tasso di riferimento ad un livello più debole del previsto, in un segnale che i policymaker potrebbero voler limitare il rapido apprezzamento della valuta di questo trimestre.
Lo yuan si avviava a registrare il suo rialzo trimestrale maggiore, secondo i dati di Bloomberg risalenti al 1981, prima della recente ripresa del dollaro. Segna comunque un balzo del 4,1% da fine giugno.