Investing.com - Il dollaro sale contro il paniere delle valute questo giovedì, sulla scia degli ultimi verbali del vertice della Federal Reserve da cui è emersa l’intenzione di ulteriori aumenti dei tassi di interesse, mentre il dollaro australiano si indebolisce per via del trambusto politico locale.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,34% a 95,32 alle 04:31 ET (08:31 GMT). L’indice ha toccato il minimo di 94,83 ieri, il minimo dall’8 agosto.
Il dollaro è stato spinto dalle dichiarazioni dei policymaker della Fed, che continuano a prevedere un’espansione dell’economia USA ad un tasso superiore al normale, alimentando la necessità di ulteriori aumenti dei tassi.
Nei verbali della Fed si legge inoltre che i funzionari hanno discusso dell’impatto delle tensioni commerciali globali sulle aziende e le famiglie.
La banca centrale ha alzato i tassi due volte quest’anno e dovrebbe continuare a farlo, con altri due aumenti previsti entro dicembre.
Il biglietto verde è stato spinto anche dal trambusto politico in Australia, che ha pesato sull’aussie.
Il Primo Ministro australiano Malcom Turnbull cerca di restare al potere dopo che una serie di ministri senior del governo si sono dimessi per via della crisi della leadership all’interno del partito Liberale al governo.
Il cambio AUD/USD scende dello 0,82% a 0,7290, riavvicinandosi al minimo di 19 mesi di 0,7201 raggiunto il 15 agosto.
Anche i timori per i rischi politici legati al Presidente USA Donald Trump in seguito all’arresto di due suoi associati e la preoccupazione per le tensioni commerciali tra USA e Cina contribuiscono a supportare la richiesta di dollaro come valuta rifugio.
Una nuova serie di dazi USA su 16 miliardi di dollari di importazioni cinesi entrerà in vigore nel corso della giornata e sarà seguita immediatamente dall’introduzione di dazi di pari valore su prodotti USA importati in Cina.
Lo scontro commerciale senza esclusione di colpi prosegue, mentre i rappresentanti dei due paesi sono impegnati nelle trattative negli Stati Uniti.
Il dollaro sale contro lo yen, con la coppia USD/JPY su dello 0,22% a 110,79.
L’euro scende contro un dollaro più forte, con il cambio EUR/USD giù dello 0,35% a 1,1554.
Nella zona euro, i dati di questa mattina mostrano che l’attività del settore privato della zona euro ha continuato a crescere ad agosto, anche se ad un tasso più lento del previsto.
Nel frattempo, le aspettative sulla crescita futura sono scese al minimo di quasi due anni, con la prospettiva di una guerra commerciale che pesa sulle previsioni dei manifatturieri.
La sterlina scende contro un dollaro più forte: il cambio GBP/USD va giù dello 0,4% a 1,2856, nell’apprensione per la possibilità di una Brexit senza accordo.