Investing.com - L’euro sale contro il dollaro ed è pressoché invariato contro la sterlina negli scambi della mattinata europea di questo mercoledì, con i due importanti eventi del giorno che catturano l’attenzione dei mercati.
Alle 04:00 ET (08:00 GMT), l’euro si attesta a 1,1271 dollari, su dello 0,1% rispetto alla chiusura di ieri in Europa. La sterlina è scambiata a 1,3076 contro il dollaro ed a 1,1602 contro l’euro, ancora bloccata nel range stretto delle ultime sedute.
L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è scambiato a 96,565, in lieve calo rispetto a ieri sera.
Il summit straordinario dell’Unione Europea sulla Brexit sembra destinato a portare ad una qualche forma di proroga della data di uscita del Regno Unito dal blocco, ma le condizioni che saranno richieste sono ancora incerte, dopo che le visite del Primo Ministro Theresa May a Parigi e Berlino non sono servite a farle ottenere l’approvazione della proposta di un breve rinvio al 30 giugno.
“L’Unione Europea non ha intenzione di forzare una hard Brexit, qualunque siano le voci che circolano al proposito”, scrive in una nota ieri Marc Ostwald, esperto di strategie di ADM ISI a Londra.
L’altro grande evento del giorno in Europa è il vertice della Banca Centrale Europea, spostato di un giorno per consentire ai policymaker di arrivare a Washington DC in tempo per il vertice di primavera del Fondo Monetario Internazionale.
Stamane, il FMI ha tagliato le previsioni sulla crescita mondiale per quest’anno al minimo dal 2009, con un mero 3,3%, per via anche del rallentamento della zona euro che la BCE dovrà tentare di fermare.
Non si prevedono interventi di politica monetaria questa settimana, ma gli operatori dei mercati non vedono l’ora di avere maggiori dettagli sulla possibilità di un cosiddetto “tiering” della tassa sui depositi della BCE, una misura che consentirebbe alla banca di tagliare nuovamente i tassi di interesse senza pesare sulla già debole redditività delle banche della zona euro. Vogliono saperne di più anche sui prestiti a lungo termine che dovrebbero partire a settembre e sulla possibilità che la BCE li usi per aumentare la liquidità generale (allentando di conseguenza le condizioni monetarie) o semplicemente per evitare che scenda ancora.
Intanto, il biglietto verde è sceso contro l’aussie ed il kiwi nella notte e si è staccato dai recenti massimi contro la lira turca, in vista di un importante aggiornamento sulla riforma della politica monetaria da parte del Ministro delle Finanze Berat Albayrak.