MILANO, 5 febbraio (Reuters) - Piazza Affari conferma la
perdita intorno ai due punti percentuali, dopo avere brevemente
sfiorato un calo del 3%. L'andamento della borsa milanese appare
peraltro peggiore di quello delle altre borse europee, che
proseguono comunque sull'intonazione negativa che ha segnato la
seduta fin dalle prime battute.
"E' in atto una fuga generalizzata degli investitori,
spaventati dall'incapacità del mercato di fermare la discesa",
dice un trader. "In queste condizioni basta poco per esporre un
titolo al tiro incrociato delle vendite, per cui abbiamo visto
diverse blue chip darsi il cambio in fondo alla lista del FTSE
Mib".
Intorno a metà giornata è la volta degli editoriali, deboli
già in apertura ma peggiorati progressivamente con Mondadori
che arriva a perdere quasi sei punti percentuali,
seguita da diversi nomi del settore fuori dal paniere
principale.
Continua a perdere Fiat , ma la lista dei titoli che
cedono oltre il 4% si è allargata ormai a una decina di nomi.
Intorno alle 13,00 l'indice FTSE Mib <.FTMIB> perde il 2,3%
l'AllShare <.FTITLMS> il 2,4% e il Mid Cap <.FTITMC> è
peggiorato fino al -3,2%.
I volumi trattati arrivano a circa 2,1 miliardi di euro.
* Perdite pesanti per i titoli editoriali, che arrivano
quasi al 6% per MONDADORI , cui si aggiungono fuori dal
listino FTSE Mib i cali analoghi del gruppo L'ESPRESSO
e RCS MEDIAGROUP , mentre CLASS EDITORI
arriva a cedere il 7%. Male anche MEDIASET , con la
conferma da una fonte vicina alla vicenda che CIR
intende chiedere, oltre al risarcimento per perdita di chance da
750 milioni, anche quello per la sentenza ingiusta per ulteriori
469 milioni.
* Scambia sempre oltre il 4% di ribasso FIAT , che
una trader vede appesantita dalla "percezione di un contrasto
con il governo sul tema degli incentivi, dietro l'apparente
disinteresse del Lingotto per il loro rinnovo". L'apparente
sicurezza di Sergio Marchionne, prosegue la trader, è "un
atteggiamento che Fiat potrebbe pagare in futuro".
Insieme a Fiat cala EXOR , anch'essa vicino al 4%
di perdita.
* Peggiorano le perdite del gruppo PIRELLI , che
sfiora a fine mattinata il 5% di ribasso insieme alla
controllata PIRELLI RE . Un trader vede i titoli del
gruppo pagare da un lato l'esposizione alle difficoltà del
settore auto e dall'altro "la debolezza della parte real
estate", con il futuro di Pirelli Re che è ancora una questione
aperta "non per volontà ma per l'impossibilità di risolverla".
* Continuano le perdite per alcuni nomi del risparmio
gestito, tra cui MEDIOLANUM , che cede oltre il 5%,
AZIMUT che perde quasi il 7% e la più piccola CAPE
LIVE che lascia sul terreno quasi nove punti
percentuali. Ieri i dati di Assogestioni hanno evidenziato una
raccolta fondi a gennaio ancora positiva ma molto inferiore a
quella di dicembre.
* Confermati i cali di oltre il 3% per BUZZI UNICEM
e ITALCEMENTI , i cui giudizi vengono abbassati dal
broker irlandese Davy, che cita uno scenario avverso circa i
prezzi del cemento.
* Scivola in territorio negativo anche TELECOM ITALIA
, sebbene il -1% sia uno dei risultati migliori
all'interno del paniere principale a Piazza Affari, sostenuta
secondo un trader dalla lettura favorevole degli investitori
delle dichiarazioni del governo di ieri, che potrebbero aprire
alla fusione con gli spagnoli di Telefonica .
* La controllata TELECOM ITALIA MEDIA riduce
leggermente le perdite, ma resta comunque sotto il -3%, essendo
le ipotesi sul possibile aumento di capitale da 250-300 milioni
(definito "allo studio" dalla società) già scontate dal mercato.
* Trascinati verso il basso ma ancora vicini alla parità i
titoli tradizionalmente difensivi come TERNA e SNAM
RETE GAS . "Il fatto che anche le utility regolate siano
traballanti è un ulteriore segnale di nervosismo generalizzato",
osserva un trader.
* Fuori dal paniere principale sono sotto tiro le energie
rinnovabili, con PRAMAC , TERNIENERGIA ed
ERGYCAP che registrano cali percentuali in doppia
cifra.
* Continua la discesa anche ANTICHI PELLETTIERI, vicino al
-10% dopo le indiscrezioni di stampa secondo cui i rilievi di
Consob sui conti 2008 potrebbero rallentare il negoziato per la
ristrutturazione del debito, cosa che la società ha negato in un
comunicato di questa mattina.