Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro scende negli scambi della mattinata europea di questo venerdì, avviandosi a registrare il mese più debole degli ultimi 10 anni, con i trader preoccupati per la ripresa economica statunitense sulla scia della continua diffusione del virus Covid-19 nel Midwest.
Alle 2:50 ET (06:50 GMT), l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,4% a 92,648, dopo essere sceso al minimo di 92,523, un nuovo minimo di due anni.
Intanto, la coppia USD/JPY sale dello 0,4% a 104,36, minimo di 4 mesi e mezzo, ed il cambio GBP/USD sale dello 0,3% a 1,3135, massimo di 4 mesi e mezzo.
In testa troviamo l’euro, con la coppia EUR/USD su dello 0,4% a 1,1898, segnando un’impennata del 5,8% questo mese ed avviandosi a registrare il miglior aumento mensile in 10 anni.
“Alla base della debolezza del dollaro troviamo il fatto, evidenziato dal Presidente della Fed (Jerome) Powell l’altro giorno, che i casi di coronavirus negli USA hanno cominciato a salire a metà giugno, riducendo i consumi e portando giù l’economia”, afferma Daisuke Uno, a capo delle strategie di Sumitomo Mitsui (NYSE:SMFG) Bank, secondo quanto riporta Reuters.
La prova della debolezza economica è arrivata con i dati sul PIL del secondo trimestre, da cui è emerso che l’economia statunitense si è contratta di ben il 32,9% su base annua nel periodo.
Questo dato può anche essere ormai vecchio, ma le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione sono salite di 12.000 unità ad un dato destagionalizzato di 1,434 milioni nella settimana terminata il 25 luglio, segnale che la ripresa del mercato del lavoro è in stallo.
Intanto, il Presidente USA Donald Trump ha contribuito ad alimentare l’incertezza per le imminenti elezioni presidenziali, mentre Repubblicani e Democratici non sembrano affatto vicini ad un accordo sulle ultime misure di stimolo ed alcuni dei precedenti aiuti scadranno oggi.
Allo stesso tempo, gli USA hanno riportato quasi 4,5 milioni di casi di Covid-19, in base ai dati della Johns Hopkins University, mentre stati come Florida ed Arizona hanno registrato incrementi da record delle vittime per il terzo giorno di fila ieri.
Dal punto di vista dell’analisi tecnica, il dollaro ha ancora spazio di ribasso contro l’euro.
“Il cambio EUR/USD attraversa una dura resistenza a 1,1815/33, un ritracciamento di Fibonacci del 61,8%, linea di resistenza di 12 anni e massimo del settembre 2018. Siamo sorpresi che non abbia resistito al test iniziale. L’infrazione sopra questo livello prende di mira 1,2635/66, media mobile su 200 mesi”, afferma Karen Jones, a capo della ricerca di analisi tecnica di Commerzbank (DE:CBKG).