Investing.com - Il dollaro continua a scendere avvicinandosi al minimo plurimensile contro il paniere delle valute questo mercoledì, sulla scia del brusco selloff scatenato dai timori che il Presidente USA Donald Trump stia incontrando difficoltà nell’implementare la sua agenda politica.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,14% a 94,56 alle 03.30 ET (07.30 GMT).
L’indice ha toccato il minimo di 94,27 ieri, il minimo dal 26 agosto 2016 ed è crollato di oltre il 7% finora.
Il dollaro ha visto un selloff dopo il no dei legislatori repubblicani all’ultima versione della contestata proposta di legge a sostituzione dell’Obamacare, un duro colpo per il governo Trump.
Il flop dell’approvazione della riforma sulla sanità indica che gli altri sforzi legislativi di Trump come la riforma delle tasse e l’implementazione dello stimolo fiscale potrebbero incontrare delle difficoltà.
I recenti dati deludenti sull’inflazione statunitense e la prospettiva che altre banche centrali possano unirsi alla Federal Reserve nell’inasprire la politica monetaria pesano ulteriormente sul dollaro.
La Banca del Canada ha alzato i tassi di interesse per la prima volta in sette anni la scorsa settimana e i funzionari della Banca Centrale Europea e della Banca d’Inghilterra hanno annunciato la possibilità di inasprire la politica monetaria a breve termine.
La BCE terrà il prossimo vertice di politica monetaria domani.
L’indice del dollaro è schizzato al massimo di 14 anni sulla scia delle elezioni presidenziali di novembre, spinto dall’ottimismo che il programma politico di Trump possa supportare la crescita e convincere la Fed ad accelerare il ritmo dell’aumento dei tassi, facendo aumentare l’appeal del dollaro per gli investitori alla ricerca di investimenti ad alto rendimento.
Il dollaro è stabile contro lo yen, con la coppia USD/JPY a 112,05, su dal minimo di mercoledì di 111,67.
Le perdite del dollaro contro lo yen restano limitate dalle aspettative che la Banca del Giappone possa non riuscire a tenere il passo delle altre banche centrali nella riduzione del massiccio programma di stimolo monetario.
L’euro è in lieve calo, con la coppia EUR/USD giù dello 0,19% a 1,1531, non lontano dal massimo di 14 mesi di mercoledì di 1,1582, con gli investitori cauti in vista dell’imminente vertice della BCE.
La sterlina è pressoché invariata contro il dollaro, con il cambio GBP/USD a 1,3039.
Intanto, il dollaro australiano sale, con la coppia AUD/USD su dello 0,13% a 0,7926 dopo essere schizzato al massimo di due anni ieri quando dai verbali dell’ultimo vertice della banca centrale è emerso che la banca è più ottimista sulle prospettive economiche.