Investing.com - Il dollaro resta debole contro le altre principali valute questo lunedì, mentre continuano a pesare i dati deludenti di venerdì sull’occupazione statunitense ed emergono nuove tensioni in Corea del Nord.
I volumi degli scambi resteranno limitati con i mercati USA chiusi per il Labor Day.
Il biglietto verde è andato sotto pressione dopo i dati di venerdì del Dipartimento per il Lavoro USA secondo cui l’economia ha aggiunto 156.000 posti di lavoro ad agosto rispetto al mese precedente, mentre il tasso di disoccupazione è salito al 4,4%.
Gli economisti si aspettavano un aumento di 180.000 nuovi posti di lavoro ed un tasso di disoccupazione pari al 4,3%.
Il report lascia intendere che la Fed potrebbe essere riluttante ad alzare i tassi di interesse di nuovo prima della fine dell’anno.
Lo yen e il franco svizzero, tradizionali valute rifugio, sono in salita, con la coppia USD/JPY giù dello 0,52% a 109,69 e il cambio USD/CHF in calo dello 0,76% a 0,9574.
La propensione al rischio si è ridotta quando ieri la Corea del Nord ha reso noto di aver condotto un test su una bomba ad idrogeno da caricare su un missile balistico intercontinentale.
Pyongyang ha definito il test un completo successo, con un rendimento maggiore rispetto ai test precedenti e senza alcun impatto negativo sull’ambiente.
La notizia ha spinto gli Stati Uniti a mettere in guardia circa una “significativa” risposta militare nel caso di una minaccia contro loro o i loro alleati.
Il Presidente USA Donald Trump ha inoltre minacciato di tagliare i rapporti commerciali con qualsiasi paese che faccia affari con la Corea del Nord.
La coppia EUR/USD sale dello 0,40% a 1,1907, mentre il cambio GBP/USD è stabile a 1,2956 nonostante i dati che hanno mostrato che l’attività del settore edile nel Regno Unito è inaspettatamente scesa ad agosto al minimo di un anno.
Il dollaro australiano resta debole, con la coppia AUD/USD in calo dello 0,13% a 0,7958, mentre il cambio NZD/USD va su dello 0,29% a 0,7176.
L’ufficio nazionale di statistica australiano ha dichiarato che gli utili operativi delle compagnie sono scesi del 4,5% nel secondo trimestre, contro le aspettative di un calo del 4,0%.
Il dato di luglio è stato rivisto ad un aumento del 5,8%, meno del 6,0% stimato inizialmente.
Intanto, il cambio USD/CAD sale dello 0,10% a 1,2410.
Gli investitori continuano a seguire con attenzione gli sviluppi sul mercato del greggio USA: quasi il 5,5% della produzione di greggio nel Golfo del Messico, pari a 96.000 barili al giorno, è rimasta ferma ieri dopo l’arrivo della tempesta Harvey in Texas più di una settimana fa.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,33% a 92,51 alle 08:15 ET (12:15 GMT).