Investing.com - Il dollaro è in salita contro le altre principali valute questo martedì, dopo i dati che hanno mostrato un aumento dei nuovi cantieri al massimo di quasi otto anni a luglio; la sterlina resta sostenuta dalle aspettative di un aumento dei tassi.
Il Dipartimento per il Commercio ha dichiarato che le nuove costruzioni USA hanno segnato un aumento dello 0,2% a 1,206 milioni di unità a luglio, dalla lettura di giugno di 1,204 milioni. Gli analisti avevano previsto una lettura a 1,190 milioni.
Il numero delle concessioni edilizie USA ha segnato un crollo del 16,3% a 1,119 millioni di unità. Gli analisti avevano previsto un calo dell’8,0% a 1,232 milioni di unità a luglio.
I dati piuttosto postivi sono giunti mentre gli investitori attendono i verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria tenuto dalla Federal Reserve, che si spera possano offrire indicazioni più chiare sulla decisione di aumentare i tassi di interesse a breve termine per la prima volta dal 2006.
L’euro è sceso ai minimi della seduta, con il cambio EUR/USD in calo dello 0,36% a 1,1034.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 96,98, contro il livello di 96,82 precedente al rilascio dei dati USA.
Il cambio USD/JPY è a quota 124,40, staccandosi dai precedenti minimi di 124,19, mentre il cambio USD/CHF si attesta a 0,9774.
Il biglietto verde è sceso contro lo yen ed il franco svizzero, tradizionali valute rifugio, dopo il crollo registrato oggi dai titoli cinesi, calo che ha alimentato i timori che Pechino possa decidere di svalutare ulteriormente la propria valuta.
La sterlina ha visto un’impennata dopo i dati che hanno mostrato un aumento dell’inflazione, dati che hanno fatto aumentare la pressione sulla BoE per un aumento dei tassi di interesse.
Il cambio GBP/USD è salito dello 0,45% a 1,5654.
Il biglietto verde è stabile contro il dollaro canadese, con il cambio USD/CAD a 1,3076.
Il dollaro australiano ed il dollaro neozelandese sono scesi rispettivamente a 0,7328 e 0,6589.
L’Aussie è crollato al minimo di sei anni di 0,7214 la scorsa settimana, in seguito al deprezzamento dello yuan; la valuta australiana ha poi ripreso vigore dopo che la banca centrale cinese ha dichiarato che non ci sono le basi di un ulteriore deprezzamento dello yuan visti i dati economici positivi.