Investing.com - Il dollaro è stabile contro le altre principali valute questo mercoledì, dopo la chiusura festiva di ieri; gli investitori attendono il rilascio del verbali della Fed nel corso della giornata.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 95,96, alle 07.40 AM GMT (03.40 AM ET).
Il dollaro è in salita contro lo yen, con il cambio USD/JPY in salita dello 0,19% a 113,49, dopo aver toccato il minimo overnight di 112,83.
La domanda per la valuta rifugio resta supportata dai timori geopolitici scatenati ha lancio di un missile balistico intercontinentale dalla Corea del Nord , che potrebbe scatenare una guerra nucleare.
Il Segretario di Stato USA Rex Tillerson ha richiesto una reazione a livello mondiale contro l’ “escalation della minaccia” del regime nordcoreano.
Il dollaro ha riguadagnato terreno dopo l’avversione al rischio registrata sui mercati.
Oggi saranno rilasciati i verbali dell’ultimo vertice della Federal Reserve. Gli investitori sono alla ricerca di indizi sul futuro della politica monetaria e sulla riduzione del programma di acquisti in corso.
L’euro è in salita contro il dollaro, con il cambio EUR/USD in salita dello 0,15% a 1,1366.
La moneta unica resta supportata dalle aspettative che la Banca Centrale Europea sia più vicina alla riduzione del programma di stimolo dopo le dichiarazioni del Presidente Mario Draghi della scorsa settimana.
Il dollaro canadese è sceso bruscamente dopo aver toccato ieri il massimo di 10 mesi, nelle aspettative di un aumento dei tassi di interesse da parte della Banca del Canada giù durante il vertice del 12 luglio, dopo le dichiarazioni del Governatore Stephen Poloz.
Il cambio USD/CAD è a 1,2937, vicino al minimo di ieri di 1,2912.
La sterlina è in calo, con il cambio GBP/USD giù dello 0,09% a 1,2902, in attesa dei dati sul settore terziario britannico.
Il dollaro australiano è in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,14% a 0,7615.
Ieri la Reserve Bank of Australia ha lasciato invariati i tassi, indicando che gli indicatori economici restano “misti”.
Tra gli investitori molti sono rimasti delusi poiché si aspettavano una posizione più decisa sulla scia della BCE e della BoC.