Investing.com - L'Euro è salito al massimo da due giorni contro il Dollaro, dopo il rilascio dei verbali dell'ultima riunione della Federal Reserve.
La coppia EUR/USD ha raggiunto 1,3978, il massimo dall'11 ottobre, nel corso degli ultimi scambi asiatici, consolidandosi a 1,3959, in crescita dello 0,24%. Supporto a 1,3774, minimo di martedì; resistenza a 1,4028, massimo del 7 ottobre.
Martedì, i verbali della riunione del 21 settembre del Comitato federale per il mercato aperto hanno mostrato che "molti partecipanti" ritengono opportuno "intervenire con nuove misure monetarie" nel caso in cui la disoccupazione dovesse rimanere troppo alta o l'inflazione troppo bassa.
Secondo alcuni funzionari l'economia statunitense affronterà nuovamente un periodo di recessione, preoccupati dal fatto che la crescita non sarà forte abbastanza da ridurre la disoccupazione.
L'Euro è sceso contro la Sterlina, con la coppia EUR/GBP a 0,8803, in calo dello 0,05%.
Il membro del consiglio d'amministrazione della Banca Centrale Europea Axel Weber ha sottolineato la divergenza tra l'Eurozona e gli Stati Uniti, mettendo in guardia sul fatto che i rischi associati ad una "uscita tardiva" (una politica monetaria meno rigida) sarebbero maggiori delle implicazioni negative di una "uscita anticipata".
La coppia EUR/USD ha raggiunto 1,3978, il massimo dall'11 ottobre, nel corso degli ultimi scambi asiatici, consolidandosi a 1,3959, in crescita dello 0,24%. Supporto a 1,3774, minimo di martedì; resistenza a 1,4028, massimo del 7 ottobre.
Martedì, i verbali della riunione del 21 settembre del Comitato federale per il mercato aperto hanno mostrato che "molti partecipanti" ritengono opportuno "intervenire con nuove misure monetarie" nel caso in cui la disoccupazione dovesse rimanere troppo alta o l'inflazione troppo bassa.
Secondo alcuni funzionari l'economia statunitense affronterà nuovamente un periodo di recessione, preoccupati dal fatto che la crescita non sarà forte abbastanza da ridurre la disoccupazione.
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Il membro del consiglio d'amministrazione della Banca Centrale Europea Axel Weber ha sottolineato la divergenza tra l'Eurozona e gli Stati Uniti, mettendo in guardia sul fatto che i rischi associati ad una "uscita tardiva" (una politica monetaria meno rigida) sarebbero maggiori delle implicazioni negative di una "uscita anticipata".