Investing.com - Il franco svizzero sale ad un nuovo massimo di un mese contro il dollaro questo giovedì dopo la decisione della Banca Nazionale Svizzera di mantenere invariato il tasso di deposito al minimo storico; la banca ha inoltre ribadito di essere pronta ad intervenire ancora per indebolire la valuta elvetica.
Il cambio USD/CHF ha toccato il minimo di 0,9174, minimo dal 18 maggio, da circa 0,9219 segnato prima della dichiarazione.
La SNB ha mantenuto il tasso sui depositi a vista a -0,75%, in linea con le previsioni degli economisti. La banca centrale ha inoltre lasciato invariato il range del Libor a tre mesi fra -1,25% e -0,25%.
La SNB ha dichiarato che i tassi negativi dovrebbero contribuire ad indebolire la valuta nel corso del tempo.
I tassi di interesse negativi in pratica indicano che le banche pagano le banche centrali per depositare i loro fondi.
Secondo la banca centrale, l’incertezza sull’economia globale "resta alta", in particolare quella legata alla minaccia di un default della Grecia.
Nella dichiarazione della banca si legge che "vari rischi - soprattutto la difficile situazione finanziaria della Grecia e le tensioni geopolitiche - possono mettere a repentaglio la ripresa".
La banca ha ribadito di essere pronta a restare attiva sul mercato delle valute per ridurre l’impatto di un franco “sopravvalutato” sull’economia.
“La SNB, nel delineare la sua politica monetaria, tiene conto della situazione del tasso di cambio e del suo impatto sull’inflazione e sugli sviluppi economici”, ha reso noto la banca.
“Di conseguenza, la banca resterà attiva sul mercato del forex, se necessario, per influenzare le condizioni monetarie”.
Il franco svizzero è considerate una valuta rifugio per via del surplus del conto corrente elvetico, il che significa che non dipende da investimenti stranieri per finanziare il suo bilancio.
La banca centrale elvetica ha portato l’obiettivo del tasso di interesse in territorio negativo a gennaio. La decisione è stata annunciata in concomitanza alla revoca del tasso di cambio minimo di 1,20 franchi per un euro, misura che ha comportato un’impennata del franco svizzero.
La SNB prevede una crescita economica di poco meno dell’1% quest’anno, previsione invariata rispetto a quanto affermato a marzo.
Secondo la banca, i prezzi al consumo scenderanno dell’1% quest’anno e dello 0,4% nel 2016, prima di tornare a salire nel 2017. A marzo, aveva previsto un calo dell’1,1% dell’inflazione per quest’anno.
Il biglietto verde resta debole dopo che la Federal Reserve ha ridimensionato le aspettative di un aumento dei tassi di interesse dichiarando che l’attenzione dei mercati non dovrebbe essere rivolta alla tempistica di tale decisione.
La Fed ha abbassato le previsioni di crescita e quelle sui tassi di interesse USA, spingendo gli investitori a rinviare le aspettative sulla tempistica di un eventuale aumento dei tassi.
La Presidente della Fed Janet Yellen ha dichiarato che, prima di decidere di alzare i tassi, la banca aspetta “prove più evidenti” di una crescita sostenuta, ma riconosce che l’economia è “moderatamente cresciuta" dopo l’indebolimento visto nel primo trimestre.
Il cambio EUR/CHF si è attestato a 1,0456 da circa 1,0469 segnato precedentemente.
Il sentimento sull’euro resta vulnerabile per via del persistere dell’impasse tra la Grecia ed i suoi creditori internazionali, mentre incombe la scadenza del pagamento che il paese deve effettuare al Fondo Monetario Internazionale.
Un eventuale default potrebbe comportare l’uscita della Grecia dalla zona euro.
La banca centrale greca ieri ha dichiarato che il paese potrebbe andare incontro ad una “crisi incontrollabile” a meno che non si arrivi presto ad un accordo.
Oggi a Bruxelles è previsto un vertice dei ministri delle finanze europei, ma le prospettive di un accordo non sono molto alte.