Investing.com – L’euro è vicino al minimo di 2 mesi contro il dollaro statunitense questo lunedì, per via dell’incertezza sul voto parlamentare per l’austerity in Grecia, mentre si attende con ansia l’esito delle elezioni presidenziali statunitensi che si terranno domani.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/USD ha toccato 1,2768, il minimo dall’11 settembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,2776, in calo dello 0,46%.
Supporto a 1,2753, minimo dell’11 settembre e resistenza a 1,2841, massimo della seduta.
Gli investitori sono in attesa dell’esito delle elezioni presidenziali statunitensi; i sondaggi finora mostrano un testa a testa tra l’attuale Presidente Barack Obama e lo sfidante repubblicano Mitt Romney.
L’euro è rimasto sotto pressione per via dei timori circa l’approvazione o meno di un pacchetto di tagli alle spese e di nuove tasse, che andrà al voto mercoledì e che deciderà se Atene riceverà o meno la nuova tranche di aiuti.
Il dollaro è stato spinto dal Dipartimento per il Lavoro USA, che ha dichiarato venerdì che l’economia USA ha segnato 171.000 nuovi posti di lavoro ad ottobre, molto più del previsto aumento di 125.000. Il tasso di disoccupazione USA è salito al 7,9% lo scorso mese, dal 7,8% di settembre, con un maggiore numero di persone rientrate in forza lavoro.
L’euro è sceso contro la sterlina vicino al minimo di 5 settimane, con EUR/GBP in calo dello 0,06% a 0,8006, ed è sceso contro lo yen, con EUR/JPY in calo dello 0,71% a 102,54.
Il dollaro ha risentito poco dei dati dell’Institute of Supply Management che hanno mostrato un calo dell’indice PMI dei servizi a 54,2 da una lettura di 55,1 a settembre.
Le previsioni erano di un calo a 54,5 ad ottobre.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/USD ha toccato 1,2768, il minimo dall’11 settembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,2776, in calo dello 0,46%.
Supporto a 1,2753, minimo dell’11 settembre e resistenza a 1,2841, massimo della seduta.
Gli investitori sono in attesa dell’esito delle elezioni presidenziali statunitensi; i sondaggi finora mostrano un testa a testa tra l’attuale Presidente Barack Obama e lo sfidante repubblicano Mitt Romney.
L’euro è rimasto sotto pressione per via dei timori circa l’approvazione o meno di un pacchetto di tagli alle spese e di nuove tasse, che andrà al voto mercoledì e che deciderà se Atene riceverà o meno la nuova tranche di aiuti.
Il dollaro è stato spinto dal Dipartimento per il Lavoro USA, che ha dichiarato venerdì che l’economia USA ha segnato 171.000 nuovi posti di lavoro ad ottobre, molto più del previsto aumento di 125.000. Il tasso di disoccupazione USA è salito al 7,9% lo scorso mese, dal 7,8% di settembre, con un maggiore numero di persone rientrate in forza lavoro.
L’euro è sceso contro la sterlina vicino al minimo di 5 settimane, con EUR/GBP in calo dello 0,06% a 0,8006, ed è sceso contro lo yen, con EUR/JPY in calo dello 0,71% a 102,54.
Il dollaro ha risentito poco dei dati dell’Institute of Supply Management che hanno mostrato un calo dell’indice PMI dei servizi a 54,2 da una lettura di 55,1 a settembre.
Le previsioni erano di un calo a 54,5 ad ottobre.