Investing.com – I future sul petrolio greggio sono saliti per la prima volta in quattro giorni martedì, al massimo di due giorni per via della debolezza del dollaro e delle preoccupazioni per un’eventuale fornitura da parte dell'Iran che ha aumentato i prezzi.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a gennaio sono stati scambiati a 97,44 dollari al barile durante gli scambi europei della mattinata, guadagnando lo 0,54%.
Precedentemente era salito dello 0,85% al massimo di due giorni di 97,95 dollari al barile.
I guadagni del greggio hanno seguito l'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, sceso dello 0,1% ì a 78,39.
I prezzi del petrolio solitamente salgono quando la valuta statunitense si indebolisce e le materie prime espresse in dollari diventano più economiche per i titolari di altre valute.
L’appeal dei beni più rischiosi è salito migliorata dopo che negli Stati Uniti, l’agenzia di rating Fitch ha dichiarato che il fallimento di un "super comitato" del Congresso per concordare un pacchetto di misure per tagliare il deficit degli Stati Uniti nei prossimi 10 anni, potrà portare ad una revisione delle previsioni del rating negative, piuttosto che un downgrade.
I prezzi del greggio hanno trovato un ulteriore supporto dopo che Stati Uniti, Regno Unito e Canada hanno annunciato nuove sanzioni in materia di energia e settore finanziario in Iran, meno di due settimane dopo che un rapporto delle Nazioni Unite ha pubblicato la prova che il governo iraniano sta lavorando su un'arma nucleare.
Il Tesoriere Americano Timothy Geithner ha dichiarato in una conferenza stampa di lunedì che "ogni istituzione o società al mondo che intrattiene rapporti con il sistema bancario iraniano è a rischio di sostenere le attività illecite dell'Iran : la sua ricerca sulle armi nucleari e il suo sostegno al terrorismo".
Nel frattempo, la Francia ha chiesto all'Unione Europea ed alle altre nazioni di congelare immediatamente il patrimonio della banca centrale dell'Iran e di sospendere gli acquisti di petrolio iraniano.
L'Iran è il quarto produttore mondiale di petrolio greggio e il secondo esportatore tra i membri dell'OPEC. Il paese produce circa 3,7 milioni di barili di petrolio al giorno.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a gennaio sono saliti dello 0,52% a 107,44 dollari al barile, con lo spread tra il Brent e i contratti del greggio a 10,00 dolalri al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a gennaio sono stati scambiati a 97,44 dollari al barile durante gli scambi europei della mattinata, guadagnando lo 0,54%.
Precedentemente era salito dello 0,85% al massimo di due giorni di 97,95 dollari al barile.
I guadagni del greggio hanno seguito l'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, sceso dello 0,1% ì a 78,39.
I prezzi del petrolio solitamente salgono quando la valuta statunitense si indebolisce e le materie prime espresse in dollari diventano più economiche per i titolari di altre valute.
L’appeal dei beni più rischiosi è salito migliorata dopo che negli Stati Uniti, l’agenzia di rating Fitch ha dichiarato che il fallimento di un "super comitato" del Congresso per concordare un pacchetto di misure per tagliare il deficit degli Stati Uniti nei prossimi 10 anni, potrà portare ad una revisione delle previsioni del rating negative, piuttosto che un downgrade.
I prezzi del greggio hanno trovato un ulteriore supporto dopo che Stati Uniti, Regno Unito e Canada hanno annunciato nuove sanzioni in materia di energia e settore finanziario in Iran, meno di due settimane dopo che un rapporto delle Nazioni Unite ha pubblicato la prova che il governo iraniano sta lavorando su un'arma nucleare.
Il Tesoriere Americano Timothy Geithner ha dichiarato in una conferenza stampa di lunedì che "ogni istituzione o società al mondo che intrattiene rapporti con il sistema bancario iraniano è a rischio di sostenere le attività illecite dell'Iran : la sua ricerca sulle armi nucleari e il suo sostegno al terrorismo".
Nel frattempo, la Francia ha chiesto all'Unione Europea ed alle altre nazioni di congelare immediatamente il patrimonio della banca centrale dell'Iran e di sospendere gli acquisti di petrolio iraniano.
L'Iran è il quarto produttore mondiale di petrolio greggio e il secondo esportatore tra i membri dell'OPEC. Il paese produce circa 3,7 milioni di barili di petrolio al giorno.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a gennaio sono saliti dello 0,52% a 107,44 dollari al barile, con lo spread tra il Brent e i contratti del greggio a 10,00 dolalri al barile.