LONDRA, 5 agosto (Reuters) - Il dollaro arranca nuovamente, dopo un tentativo di recuperare parte dei cali dei giorni scorsi nella prima parte della mattinata. Un po' di respiro per la moneta Usa è arrivato dalla presa di posizione degli investitori in vista dei dati sull'occupazione in arrivo domani, attesi con una certa fiducia.
Un documento dell'Adp, gestore di libri paga per società private, ha evidenziato ieri la creazione di 42.000 posti di lavoro a luglio, un dato migliore rispetto alle attese. Sommando a ciò numeri incoraggianti dalla crescita del settore dei servizi, i mercati respirano un'aria meno pessimistica rispetto alle ultime settimane sulle sorti della prima economia mondiale, ma secondo i trader ci vuole qualche altra buona notizia perché il sentiment verso il dollaro volga stabilmente al bello.
Il dollar index <.DXY>, misura della forza della moneta Usa rispetto alle principali valute, è risalito sopra la media mobile a 200 giorni. La caduta del cambio con lo yen si è arrestata sulla soglia critica degli 85 yen, altro segnale di stop alla tendenza ribassista.
Ma i dati sull'occupazione di domani saranno la chiave per la direzionalità nel breve termine. Gli economisti sentiti da Reuters si aspettano che a luglio l'economia americana esclusa l'agricoltura abbia perso 65.000 posti di lavoro, principalmente nel settore pubblico a livello federale.
"Oggi si coprono le posizioni corte in vista dei dati di domani, nessuno vorrà essere a corto di dollari se dovessero essere buoni", dice Niels Christensen, currency strategist di Nordea. "Ma niente è cambiato nell'umore pessimista sulla divisa americana".
In particolare, il dollaro continua a essere appesantito in una prospettiva di medio-lungo termine dalle aspettative di nuovi provvedimanti in senso espansivo da parte della Federal Reserve, allo scopo di sostenere un'economia traballante.
Anche la Bce e la Bank of England annunciano oggi decisioni di politica monetaria, ma l'attesa in questo caso è per una conferma dello status quo, in particolare dei tassi ai minimi record dell'1% e dello 0,5% rispettivamente.
Nella mattinata londinese l'euro è sceso fino a quota 1,3125
nei confronti del dollaro
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