Investing.com - Il dollaro mantiene i modesti guadagni contro le altre principali valute questo lunedì, ma i guadagni dovrebbero restare limitati nei timori per la politica monetaria del governo USA.
Il dollaro è stato incoraggiato dai dati di venerdì sul PIL USA da cui è emerso che i consumi nazionali e le spese capitali sono rimasti forti anche se il dato generale è risultato più debole del previsto per via dell’aumento delle importazioni.
Il sentimento sul biglietto verde resta vulnerabile dopo che il Segretario al Tesoro USA Steven Mnuchin la scorsa settimana ha affermato che un dollaro debole è una cosa positiva per il commercio americano.
Tuttavia, le parole del Presidente Donald Trump sembrano contraddire quelle di Mnuchin: Trump ha infatti difeso la necessità di una valuta forte ma i trader temono che la Casa Bianca possa servirsi della politica monetaria per ottenere accordi commerciali migliori con gli altri paesi.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,18% a 89,03 alle 05:15 ET (19:15 GMT), non lontano dal minimo di tre anni di giovedì scorso di 88,25.
Il cambio EUR/USD scende dello 0,10% a 1,2412, staccandosi dal massimo di oltre tre anni di giovedì scorso di 1,2537, mentre la coppia GBP/USD è in calo dello 0,37% a 1,4107.
Giù lo yen e il franco svizzero, con la coppia USD/JPY su dello 0,20% a 108,78 e il cambio USD/CHF in salita dello 0,47% a 0,9365.
Deboli anche il dollaro australiano e quello neozelandese, con la coppia AUD/USD giù dello 0,25% a 0,8090 ed il cambio NZD/USD che scende dello 0,34% a 0,7323.
Intanto, il cambio USD/CAD sale dello 0,67% a 1,2354.