Investing.com - Il dollaro guadagna terreno contro le altre principali valute questo martedì, recuperando i crolli della seduta precedente, sebbene sul sentimento dei mercati continuino a pesare i timori per le conseguenze dell’indebolimento della crescita economica cinese sull’economia globale.
La coppia USD/JPY subisce un’impennata dell’1,31% a 119,95, in salita dal minimo di 116,81 toccato ieri. La coppia ha chiuso la seduta di ieri con un crollo del 2,9%, il crollo giornaliero peggiore degli ultimi cinque anni.
Il dollaro ha trovato supporto dal momento che i titoli giapponesi hanno ripreso a salire nei primi scambi, riducendo la richiesta dello yen.
Tuttavia persistono i timori per un ulteriore indebolimento della seconda economia mondiale causato dal crollo dei titoli azionari cinesi. I titoli a Shanghai sono crollati di quasi il 7% stamane, dopo aver registrato ieri il crollo peggiore dal 2007; la seduta di ieri è stata di conseguenza definita il “Lunedì Nero”.
L’agitazione sui mercati è iniziata l’11 agosto, quando la Cina ha deciso di svalutare lo yuan, alimentando i timori che lo stato di salute dell’economia sia peggiore del previsto.
Il Ministro delle Finanze giapponese Taro Aso stamane ha dichiarato che spera che Pechino agisca per stabilizzare l’economia ed ha aggiunto che il governo non intende per il momento adottare nuove misure di stimolo economico.
Il cambio EUR/USD scende dello 0,69% a 1,1537, staccandosi dal massimo di otto mesi segnato ieri di 1,1713.
La moneta unica è stata supportata dal momento che gli investitori hanno scelto le valute rifugio per via della forte volatilità sui mercati.
La richiesta dell’euro è stata incoraggiata inoltre dal fatto che gli investitori hanno preferito la valuta a basso rendimento per finanziare gli investimenti più rischiosi, una strategia chiamata “carry trade”.
Intanto, il dollaro scende contro la sterlina con la coppiaGBP/USD su dello 0,12% a 1,5795 ed è in salita contro il franco svizzero, con la coppia USD/CHF che subisce un’impennata dell’1% a 0,9395.
Il dollaro australiano e quello neozelandese si staccano dai minimi di sei anni della seduta precedente, con la coppia AUD/USD che sale dello 0,70% a 0,7206 ed il cambio NZD/USD in salita dello 0,54% a 0,6515.
Il cambio USD/CAD scende dello 0,84% a 1,3176, staccandosi ulteriormente dal massimo di 11 anni di 1,3298 segnato durante la notte.
Il loonie legato alle materie prime resta sotto pressione dal momento che la situazione cinese ha contribuito inoltre a far crollare il prezzo del greggio.
Il prezzo del greggio è salito questa mattina, ma resta vicino al minimo di sei anni e mezzo.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,39% a 93,75 staccandosi dal minimo di otto mesi segnato ieri di 92,52.