Investing.com - Il dollaro scende contro le altre principali valute questo venerdì, staccandosi dal massimo di sei settimane, i timori scatenati dalla notizia dei dazi statunitensi sulle importazioni di acciaio e alluminio hanno fatto passare in secondo piano i commenti incoraggianti del Presidente della Federal Reserve Jerome Powell.
Il Presidente USA Donald Trump ieri ha annunciato l’intenzione di imporre dazi del 25% sull’acciaio importato e del 10% sull’alluminio al fine di “proteggere l’industria statunitense”.
La decisione ha scatenato i timori per una possibile guerra commerciale, che avrebbe un impatto negativo sull’economia statunitense, facendo crollare i mercati azionari.
La notizia ha fatto passare in secondo piano i commenti positivi del Presidente della Fed Powell, che ieri alla Commissione Bancaria del Senato ha riferito che non ci sono prove che l’economia statunitense si stia surriscaldando.
Due giorni prima, il presidente della Fed aveva ribadito che la banca centrale USA probabilmente procederà con gli aumenti graduali dei tassi di interesse.
Intanto, sempre ieri, il Presidente della Federal Reserve di New York William Dudley ha affermato che quattro aumenti dei tassi di interesse quest’anno possono essere considerati un inasprimento “graduale”.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è invariato a 90,20 alle 02:00 ET (06:00 GMT), allontanandosi dal massimo di sei settimane di ieri di 90,89.
Invariati l’euro e la sterlina, con la coppia EUR/USD a 1,2269 ed il cambio GBP/USD a 1,3780.
Lo yen e il franco svizzero salgono, con la coppia USD/JPY giù dello 0,46% a 105,74 e il cambio USD/CHF in calo dello 0,24% a 0,9395.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,09% a 0,7762 ed il cambio NZD/USD che sale dello 0,22% a 0,7268.
Intanto, la coppia USD/CAD resta stabile a 1,2836.