Investing.com - Il dollaro si stacca dal massimo di una settimana contro le altre principali valute questo mercoledì, l’entusiasmo per i prossimi aumento dei tassi USA si è ridimensionato e l’attenzione degli investitori è rivolta ai dati di venerdì sull’inflazione statunitense.
Il biglietto verde aveva trovato supporto quando il Presidente della Fed di San Francisco John Williams sabato ha affermato che la banca dovrebbe alzare i tassi di interesse tre volte quest’anno poiché l’economia trarrà beneficio dai tagli alle tasse.
I commenti seguono di un giorno le dichiarazioni della Presidente della Fed di Cleveland Loretta Mester, che si aspetta quattro aumenti dei tassi quest’anno, grazie alla crescita economica USA solida ed al basso tasso di disoccupazione.
I riflettori sono ora puntati sulla pubblicazione dei dati sull’inflazione USA di venerdì, che potrebbero fornire indicazioni sul possibile ritmo degli aumenti dei tassi da parte della Federal Reserve.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,11% a 92,13 alle 05:15 ET (09:15 GMT), staccandosi dal minimo di una settimana della seduta precedente di 92,36.
Invariato l’euro, con la coppia EUR/USD a 1,1940, mentre il cambio GBP/USD scende dello 0,32% a 1,3497.
La sterlina sembra non aver risentito dei dati di questa mattina da cui è emerso che la produzione manifatturiera britannica è salita più del previsto a novembre.
Lo yen resta forte, con il cambio USD/JPY giù dello 0,82% a 111,74 e la coppia USD/CHF è stabile a 0,9818.
Lo yen resta supportato da quando ieri la Banca del Giappone ha ridotto i riacquisti di bond, ricordando agli investitori che alla fine normalizzerà la politica monetaria.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,14% a 0,7835 ed il cambio NZD/USD che sale dello 0,45% a 0,7194.
Il cambio USD/CAD scende dello 0,12% a 1,2448.