WASHINGTON - Il dollaro USA ha registrato una notevole impennata, raggiungendo un massimo di un mese a 103,42, grazie alle osservazioni di un funzionario della Federal Reserve che hanno influenzato le aspettative del mercato. Il Bloomberg Dollar Spot Index, che tiene traccia della valuta rispetto a un paniere di valute, è salito al livello più alto da metà dicembre. Il rally è stato stimolato dai commenti del governatore della Federal Reserve Christopher Waller, che si è espresso a favore di un approccio cauto alla riduzione dei tassi di interesse.
Le dichiarazioni di Waller hanno portato a una ricalibrazione delle previsioni di mercato sul percorso di politica monetaria della Federal Reserve. Secondo lo strumento FedWatch del CME, la probabilità di un taglio dei tassi a marzo è scesa al 62,2%. Gli investitori sembrano rivalutare le loro scommesse sulla rapidità con cui la Fed potrebbe allentare la sua politica dopo un periodo di rialzi aggressivi dei tassi volti a contenere l'inflazione.
Per contro, l'euro ha faticato, attestandosi in prossimità dei minimi di un mese, a causa dell'incertezza sulla tempistica dei tagli dei tassi da parte della Banca Centrale Europea (BCE). La mancanza di chiarezza sulla direzione della politica monetaria della BCE ha reso la moneta unica vulnerabile ai rischi di ribasso.
Anche la sterlina britannica ha dovuto affrontare una serie di sfide, trovandosi sotto pressione a causa delle notizie sulla decelerazione della crescita dei salari nel Regno Unito. Questo indicatore economico è fondamentale in quanto può influenzare le decisioni della Banca d'Inghilterra sui tassi d'interesse, che a loro volta influenzano le valutazioni delle valute.
I mercati valutari sono molto sensibili alle politiche delle banche centrali, in quanto i tassi di interesse influiscono direttamente sull'attrattiva di una valuta. Tassi più alti di solito sostengono una valuta offrendo migliori rendimenti sugli investimenti denominati in quella valuta.
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