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IPC Giappone in salita a giugno, IPC core quasi invariato

Pubblicato 21.07.2023, 01:56
© Reuters.
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Investing.com - L’inflazione al consumo giapponese è aumentata leggermente meno del previsto a giugno, come hanno mostrato i dati di questo venerdì, grazie al calo dei costi energetici, anche se l’inflazione core e un indicatore chiave della Banca del Giappone sono rimasti fermi.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo è cresciuta del 3,3% a giugno, meno delle aspettative di crescita del 3,5%, ma leggermente al di sopra della lettura del 3,2% del mese precedente, secondo i dati dell’Ufficio di Statistica.

L’IPC, che esclude i costi volatili degli alimenti freschi, è cresciuto del 3,3% su base mensile, come previsto, in leggero aumento rispetto al 3,2% del mese precedente.

Ma un’altra lettura core, che esclude i prezzi degli alimenti freschi e dell’energia, è cresciuta del 4,2% a giugno, rimanendo vicina ai massimi di 40 anni toccati nel mese precedente. Questa lettura è un indicatore delle condizioni dell’inflazione core in Giappone ed è tenuta sotto stretta osservazione dalla Banca del Giappone (BOJ) in vista della politica monetaria.

Tuttavia, l’allentamento dell’inflazione generale riduce la pressione sulla BOJ affinché inizi immediatamente a inasprire la politica monetaria e a modificare il meccanismo di controllo della curva dei rendimenti (YCC). La banca non sembra abbia intenzione di modificare il suo YCC nel breve termine, ma ha accennato a un eventuale cambiamento nel corso dell’anno o all’inizio del 2024, quando la crescita dei salari si stabilizzerà.

Sebbene l’inflazione IPC generale sembri essersi stabilizzata intorno a un livello leggermente superiore al 3%, rimane ancora ben al di sopra dell’obiettivo annuale del 2% della BOJ, che si prevede finirà per attirare misure restrittive da parte della banca centrale.

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Il governatore della BOJ Kazuo Ueda ha recentemente osservato che ci vorrà del tempo prima che l’inflazione raggiunga l’obiettivo del 2%.

I sussidi per l’elettricità introdotti dal governo giapponese all’inizio di quest’anno hanno contribuito principalmente a ridurre l’inflazione nel Paese, così come la stabilità dei prezzi delle importazioni di energia.

Ma l’inflazione dei prezzi dei generi alimentari è rimasta elevata, con una crescita costante dei prezzi nel corso dei mesi.

La dipendenza del Giappone dalle importazioni è stata la causa principale dell’impennata dell’inflazione ai massimi di 40 anni all’inizio dell’anno. Anche la debolezza dello yen, in un contesto di crescente divario tra i tassi di interesse locali e quelli statunitensi, ha influito sull’inflazione giapponese.

Lo yen è salito dello 0,2% dopo il calo di venerdì.

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