Investing.com - La sterlina sale questo mercoledì, spinta dalle speranze di un rinvio della Brexit, mentre il dollaro scende sulla scia dei dati deboli sul settore manifatturiero USA che hanno alimentato le aspettative di un allentamento della politica monetaria più aggressivo da parte della Federal Reserve.
La sterlina sale dello 0,3% a 1,2116 alle 02:23 ET (06:24 GMT), nell’ottimismo che si possa evitare una Brexit senza accordo.
I rialzi sono stati segnati dopo che i legislatori britannici hanno votato per prendere il controllo dell’agenda parlamentare oggi, nel tentativo di far approvare una legge che impedisca una Brexit senza accordo. Se il tentativo dovesse avere successo, costringerebbe il Primo Ministro Boris Johnson a chiedere più tempo all’Unione Europea e farebbe evitare che il paese esca dall’UE senza accordo.
La sterlina è scesa sotto 1,20 toccando il minimo da un tonfo rapido dell’ottobre 2016 ieri.
Johnson ha reso noto che ora insisterà per avere delle elezioni anticipate, aggiungendo un altro elemento di incertezza politica alla situazione della sterlina.
“Non possiamo ancora dire come andrà a finire”, afferma Yukio Ishizuki, esperto di strategie di Daiwa Securities.
“I sostenitori della Brexit vogliono la Brexit a tutti i costi, mentre i contrari si oppongono fermamente. Non è una situazione in cui si possa arrivare ad un compromesso”.
Contro un paniere di valute, l’indice del dollaro USA è scambiato in lieve calo a 98,84, dopo essersi staccato dal massimo di due anni segnato ieri.
Il seguitissimo report dell’Institute for Supply Management ieri ha rivelato che l’attività manifatturiera nella principale economia mondiale si è contratta per la prima volta in tre anni il mese scorso.
“Le aspettative che la Fed arrivi in soccorso sono aumentate”, spiega Rodrigo Catril, esperto senior di strategie FX della National Australia Bank a Sydney.
“Non è una resa sul dollaro. Ha semplicemente fermato la recente salita del dollaro”.
Il dollaro sale contro lo yen, su dello 0,27% a 106,20.
Ci sono stati alcuni segni di una svolta nelle trattative commerciali tra Cina e Stati Uniti quando il Presidente USA Donald Trump ieri ha scritto su Twitter che sarà “più severo” nei confronti di Pechino nel secondo mandato se i negoziati dovessero protrarsi.
L’euro è in lieve rialzo a 1,0981, una ripresa dal minimo di 28 mesi contro il dollaro segnato ieri, con gli investitori che hanno messo in conto tassi di interesse ancor più negativi per un periodo più lungo nella zona euro.
--Articolo realizzato con il contributo di Reuters