Investing.com - La sterlina sale al massimo giornaliero questo mercoledì, dopo i dati che hanno rivelato che la crescita del settore dei servizi nel Regno Unito è salita a settembre, anche se il report ha mostrato anche che i nuovi ordinativi sono aumentati al tasso più lento degli ultimi 13 mesi.
Il cambio GBP/USD sale dello 0,29% a 1,3269 alle 05:02 GMT (09:02 GMT), da circa 1,3254 segnato prima.
Il gruppo di ricerche di mercato Markit ha reso noto che l’indice dei direttori acquisti sul settore dei servizi è salito a 53,6 a settembre da 53,2 di agosto. Gli economisti avevano previsto una lettura invariata.
La debole domanda nazionale ha pesato sulla crescita e l’aumento dei nuovi ordinativi è stato il più lento in 13 mesi.
Le imprese sono rimaste sotto pressione per l’aumento dei prezzi, con l’inflazione dei costi alla produzione al massimo di sette mesi.
Ciò è stato dovuto all’aumento dei costi di alimentari, energetici e carburante, oltre che di quelli dei beni importati e dall’incremento dei compensi, secondo il report.
Il report ha seguito i dati rilasciati ad inizio settimana che hanno rivelato che la crescita industriale è rallentata e che l’attività edile ha visto una contrazione a settembre.
“Le tre letture sugli indici PMI comportano un’altra debole espansione economica dello 0,3% per il terzo trimestre, ma nel quarto trimestre potremmo assistere ad una crescita ancora più lenta”, afferma Chris Williamson, capo economista del gruppo di ricerche di mercato Markit.
“I dati quindi mostrano un’economia alle prese con l’indesiderata combinazione di crescita lenta e aumento dei prezzi, un dilemma per i policymaker”.
La sterlina sale contro l’euro dopo il report, con la coppia EUR/GBP giù dello 0,16% a 0,8859 da 0,8873 segnato prima.
Il dollaro scende contro il paniere delle altre principali valute, con i mercati che si chiedono chi sarà il prossimo Presidente della Federal Reserve e attendono i dati sull’occupazione statunitense di questa settimana.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,15% a 93,28, staccandosi dal massimo di un mese e mezzo di ieri di 98,78.
Sul dollaro pesano le voci secondo cui il Segretario al Tesoro USA Steven Mnuchin preferirebbe il Governatore della Fed Jerome Powell all’ex governatore Kevin Warsh come prossimo presidente della banca centrale.
Il governo Trump, la settimana scorsa, ha avuto un colloquio sia con Warsh che con Powell per la sostituzione dell’attuale Presidente Janet Yellen al termine del mandato, il prossimo anno.
Powell è considerato più cauto rispetto a Warsh, che in passato ha criticato il programma di stimolo della Fed.
Atteso inoltre il report sull’occupazione statunitense relativo al mese di settembre, previsto per venerdì. Se i dati dovessero mostrare una solida crescita dell’occupazione, salirebbero le probabilità di un aumento dei tassi da parte della Fed a dicembre.
Le aspettative di un aumento dei tassi supportano il dollaro facendo aumentare l’appeal degli asset USA per gli investitori alla ricerca di investimenti ad alto rendimento.
Nelle ultime settimane, il dollaro si è rafforzato: gli investitori sono diventati più ottimisti per le prospettive sull’aumento dei tassi USA e sui tagli delle tasse, che secondo alcuni daranno slancio all’economia statunitense.