Investing.com - La sterlina schizza a nuovi massimi contro euro e dollaro questo venerdì, nell’ottimismo che Regno Unito ed UE possano evitare una Brexit disordinata il 31 ottobre, anche se la base di queste speranze resta discutibile.
Alle 4:15 (08:15 GMT), la sterlina si attesta a 1,2465 dollari, poco meno del massimo intraday di 1,2482 dollari, il massimo dal 12 luglio. È scambiata a 1,1364 contro l’euro, dopo aver segnato il massimo di quattro mesi di 1,1380.
La sterlina ha cominciato a schizzare ieri sera, quando Sky News ha riportato che il Presidente uscente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker avrebbe affermato che Regno Unito ed Unione Europea potrebbero raggiungere un accordo per evitare una Brexit caotica il 31 ottobre.
Tuttavia, i commenti di Juncker non sono niente di più che un ribadire quella che da tempo è la politica UE riguardo alle trattative sulla Brexit e il Presidente ha affermato, nel corso dell’intervista, di non aver letto le ultime proposte britanniche su come uscire dall’impasse sul cosiddetto “confine irlandese”, secondo cui il territorio britannico dell’Irlanda del Nord dovrebbe in futuro restare più allineato ai regolamenti europei.
Intanto, il Ministro degli Esteri irlandese Simon Coveney ha riferito ai media locali questa mattina che c’è ancora un “ampio divario” tra le due parti e che molti di quelli che sono stati definiti progressi dal Regno Unito non sono che “interpretazioni”.
Le ultime proposte britanniche, inviate per iscritto all’UE questa settimana, non sono legalmente vincolanti e di conseguenza non rispettano ancora la richiesta dell’UE di adeguate garanzie legali.
Intanto, il dollaro scende tra la ripresa della propensione al rischio innescata dal ritorno al tavolo delle trattative dei funzionari minori cinesi e statunitensi. Le trattative tra i funzionari di alto livello ricominceranno i primi di ottobre.
La notizia ha aiutato lo yuan cinese a rafforzarsi lievemente, così come il fatto che un altro taglio del tasso di prestito ad un anno della Banca Popolare Cinese non abbia allentato le condizioni finanziarie tanto quanto sperava qualcuno.
A trarre vantaggio dalla situazione anche il rublo russo, che ha segnato il massimo contro il dollaro dalla fine di luglio. Alle 4:15 ET, si attesta a 63,85 contro il dollaro.
Lo yen, tradizionale valuta rifugio, resta pressoché invariato dopo che la Banca del Giappone è intervenuta per aumentare la pendenza della curva del rendimento nazionale, mentre i dati sull’indice dei prezzi al consumo del paese sono stati più deboli del previsto, aumentando le pressioni sulla banca affinché agisca di più al prossimo vertice dopo aver deciso di lasciare invariata la politica monetaria ieri.