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Yen in calo, valute più rischiose in salita; occhio alle trattative commerciali

Pubblicato 05.09.2019, 11:14
Aggiornato 05.09.2019, 11:22
© Reuters.
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Investing.com - Lo yen, tradizionale valuta rifugio, scende negli scambi di questo giovedì, sulla scia della notizia che le trattative commerciali tra USA e Cina riprenderanno il mese prossimo, mentre il dollaro australiano e quello neozelandese, legati al rischio, sono in salita.

Il Ministero per il Commercio cinese ha reso noto che il suo team commerciale si consulterà con le controparti USA a metà settembre, per preparare i negoziati di inizio ottobre, e che entrambe le parti hanno deciso di adottare delle misure per creare delle condizioni favorevoli.

Il sentimento è volubile, tuttavia, ed alcuni analisti invitano alla cautela.

“Gli Stati Uniti sono ancora intenzionati ad alzare i dazi il mese prossimo e a dicembre, per quanto ne sappiamo”, avverte Joe Capurso, esperto senior di strategie monetarie della Commonwealth Bank of Australia a Sydney.

“Si tratta di un aspetto negativo per l’economia mondiale e per quella cinese”.

Il dollaro sale dello 0,1% a 106,51 contro lo yen alle 03:42 ET (07:42 GMT).

Il dollaro australiano tocca il massimo di un mese di 0,6825 per poi attestarsi a 0,6817, mentre il dollaro neozelandese segna il massimo di una settimana di 0,6383.

L’euro è in lieve rialzo a 1,1040 ma si trova sotto pressione per i dati da cui è emerso che gli ordinativi alle fabbriche in Germania sono scesi più del previsto a luglio per la debole domanda oltreoceano, segnale che la principale economia della zona euro potrebbe cadere in recessione nel terzo trimestre.

Contro il paniere delle valute, l’ Indice del Dollaro USA scende al minimo di una settimana di 98,32.

La sterlina si attesta a 1,2241, dopo aver registrato la giornata migliore contro il dollaro in più di cinque mesi.

Il governo del Primo Ministro britannico Boris Johnson ha rinunciato a bloccare la legge pensata per impedire al paese di uscire dall’Unione Europea senza accordo il 31 ottobre.

La decisione prepara il terreno per chiedere a Johnson di richiedere all’UE una proroga di tre mesi della scadenza della Brexit, se non dovesse riuscire a raggiungere un accordo di transizione rinegoziato con il blocco a metà ottobre.

--Articolo realizzato con il contributo di Reuters

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