MERDARE, Kosovo (Reuters) - Il Kosovo ha chiuso il principale valico di frontiera con la Serbia dopo che è stato bloccato dal lato serbo da manifestanti a sostegno dei serbi kosovari, che rifiutano di riconoscere l'indipendenza del Paese.
Le tensioni tra Belgrado e Pristina sono scoppiate a partire dal mese scorso, quando i rappresentanti di etnia serba nel nord del Kosovo hanno lasciato le istituzioni statali, tra cui la polizia e la magistratura, in seguito alla decisione del governo kosovaro di sostituire le targhe automobilistiche rilasciate dai serbi.
Il ministro dell'Interno kosovaro Xhelal Svecla ha detto ieri che la Serbia, sotto l'influenza della Russia, mira a destabilizzare il Kosovo. Belgrado nega di voler destabilizzare lo Stato limitrofo e dice di voler solo proteggere la minoranza serba nel Paese.
Anche il Cremlino ha negato oggi le accuse kosovare, ma ha detto di sostenere Belgrado. "La Serbia è un Paese sovrano ed è assolutamente sbagliato ricercare al suo interno un'influenza distruttiva della Russia", ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
Per oltre 20 anni, il Kosovo è stato motivo di tensione tra l'Occidente, che ne ha appoggiato l'indipendenza, e la Russia, che sostiene la Serbia negli sforzi volti a bloccare l'adesione del Paese alle organizzazioni internazionali, comprese le Nazioni Unite.
Dal 10 dicembre, i serbi del Kosovo settentrionale hanno intrapreso scontri a fuoco con la polizia e hanno eretto più di 10 posti di blocco a Mitrovica e dintorni. La loro azione ha fatto seguito all'arresto di un ex poliziotto serbo accusato di aver aggredito agenti di polizia in servizio.
Lunedì la Serbia ha messo le proprie truppe in stato di massima allerta. Nella tarda serata di ieri, il presidente serbo Aleksandar Vucic, che ha detto che la Serbia continua a lottare per la pace e a cercare un compromesso, ha ispezionato le truppe vicino al confine.
VALICO BLOCCATO
Ieri in Serbia la popolazione serba ha usato un camion e dei trattori per creare l'ultimo blocco stradale, vicino al valico di Merdare, al confine orientale del Kosovo, secondo quanto riferito dai media di Belgrado.
Il governo di Pristina ha chiesto alla forza Nato nel Paese, la Kfor, di rimuovere le barricate. Ma la Kfor non ha l'autorità di agire in territorio serbo.
Il ministero degli Esteri del Kosovo ha annunciato sulla sua pagina Facebook (NASDAQ:META) che il valico di Merdare è stato chiuso a partire dalla mezzanotte: "Se siete già entrati in Serbia, allora dovete usare altri valichi di frontiera... o passare attraverso la Macedonia del Nord".
Il valico di Merdare è il più importante del Kosovo per il trasporto su strada, e inoltre complica i viaggi dei kosovari che lavorano all'estero e tornano a casa per le vacanze.
Con due valichi più piccoli situati al confine serbo a nord chiusi dal 10 dicembre, rimangono aperti solo tre punti di ingresso tra i due Paesi.
Anche l'aeroporto principale di Pristina è stato chiuso ieri mattina a causa di un allarme bomba, ha detto la polizia del Kosovo in un comunicato. La polizia non ha precisato se l'evento fosse collegato alle recenti tensioni.
Il ministro della Difesa serbo, Milos Vucevic, ha detto che Vucic è in trattative con il cosiddetto gruppo Quint, composto da Stati Uniti, Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna, per risolvere le attuali tensioni.
Circa 50.000 serbi che vivono nel nord del Kosovo, etnicamente diviso, si rifiutano di riconoscere il governo di Pristina o lo status del Kosovo come Paese indipendente dalla Serbia. I serbi in Kosovo hanno il sostegno di molti di quelli in Serbia e del governo di Belgrado.
Il Kosovo, a maggioranza albanese, ha dichiarato l'indipendenza dalla Serbia nel 2008 con il sostegno dell'Occidente, dopo la guerra del 1998-99 in cui la Nato è intervenuta per proteggere i cittadini di etnia albanese.
(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Sabina Suzzi)