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Tassi: “Bce non ha più ragioni per rimandare i tagli”, i commenti degli analisti

Pubblicato 10.04.2024, 10:26
© Reuters

Investing.com – Domani la Banca centrale europea tornerà a riunirsi e i mercati fremono, in attesa di capire quando inizierà la discesa dei tassi d’interesse. Grande rilievo avranno le parole della presidente della Bce, Christine Lagarde: il consenso pende per un’altra pausa ad aprile a cui seguirà il primo taglio a giugno e la frenata dell’inflazione favorisce la normalizzazione della politica monetaria, ma come sempre l’ultima parola spetta a Francoforte. E allora per fare chiarezza e capire cosa è lecito aspettarsi, Investing.com ha raccolto i commenti degli analisti in vista della riunione dell’11 aprile.

Franck Dixmier, Global CIO Fixed Income di Allianz (ETR:ALVG) Global Investors

La Banca centrale europea non ha più molte ragioni per non iniziare presto a normalizzare la propria politica monetaria. Il calo dell'attività nell'area dell'euro è ormai alle spalle. Ma soprattutto, la BCE vede confermarsi lo scenario previsto di un'inflazione che si dirige verso il suo obiettivo. L'ultimo dato sull'inflazione di +2,4% su base annua a marzo (rispetto al +2,5% previsto e al +2,6% di febbraio) è una buona notizia. Questa tendenza al ribasso si riscontra anche nell'inflazione di fondo (+2,9% rispetto al +3% previsto e al +3,1% di febbraio). Questi dati supportano la significativa revisione al ribasso delle previsioni di inflazione della BCE per i prossimi tre anni presentata nella riunione del 7 marzo (+2,3% nel 2024 rispetto al precedente +2,6% e ritorno all'obiettivo del +2% nel 2025).

È quindi probabile che il punto di svolta della politica monetaria venga discusso nella riunione dell'11 aprile e in particolare la tempistica del primo taglio dei tassi. Mentre giugno sembra essere il consenso del Consiglio direttivo, la tempistica e l'entità dei futuri tagli dei tassi rimangono aperti. Ci aspettiamo un discorso misurato, che confermi l'altissima probabilità di un primo taglio a giugno e lo presenti come un primo passo verso la normalizzazione della politica. Ma la BCE insisterà probabilmente sul fatto che i futuri tagli dei tassi non sono scontati e dipenderanno dalla prevedibile traiettoria dell'inflazione.

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Le aspettative del mercato sono estremamente elevate, con una probabilità del 98% di un taglio di 25 pb a giugno. Tuttavia, se i commenti della BCE dovessero deludere gli investitori, potrebbero sorgere tensioni sui mercati dei tassi in un contesto in cui cresce l'incertezza sulla tempistica del primo taglio dei tassi della Fed, con una probabilità del 72% di un primo taglio a giugno.

Non pensiamo che questo leggero divario tra la BCE e la Fed possa ostacolare la BCE, che dovrebbe ribadire di prendere le sue decisioni in modo autonomo.

Peter Goves, Head of Developed Market Debt Sovereign Research di MFS IM

Non ci aspettiamo alcuna modifica dei tassi di interesse da parte della BCE questa settimana. La Lagarde non avrebbe potuto essere più chiara sul fatto che il Consiglio Generale stia aspettando ulteriori dati (in particolare su salari, profitti e mercato del lavoro) prima di impegnarsi in un cambiamento di politica monetaria. A nostro avviso, quindi, si tratterà di una riunione "segnaposto". In occasione della Watchers Conference, la Lagarde ha precisato che la BCE disporrà di ulteriori dati entro giugno e che, se lo scenario di riferimento dovesse confermarsi (come in linea di massima sta accadendo), il Consiglio Generale potrebbe iniziare rapidamente a ridimensionare alcune delle misure di politica monetaria.

È quindi probabile che il dibattito sul taglio acquisti maggiore forza, anche se la BCE si asterrà dal prendere formalmente un impegno in tal senso e manterrà l’approccio basato sui dati. A nostro avviso, la BCE potrebbe tagliare prima della Fed se i fondamentali, la sua capacità di reazione e l'obiettivo di portare l'inflazione al target lo giustificano. Quasi certamente la Lagarde non si impegnerà a definire un percorso preciso per i tassi quando la BCE rivedrà la sua posizione, ma riteniamo che non si possano escludere tagli a più riprese se i dati lo giustificano.

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A nostro avviso, è probabile che la BCE tagli il tasso di riferimento di 25 pb a giugno. Tale convinzione si basa sulle deboli prospettive di crescita (con una crescita inferiore al potenziale per molti trimestri a venire), sul calo dell'inflazione, su una trasmissione che sta avendo i suoi effetti sull’economia e su una comunicazione chiara da parte della BCE. In un contesto di condizioni finanziarie rigide e di un mercato del lavoro in via di raffreddamento, un aumento inatteso dei tassi reali di interesse aumenta il rischio di un eccessivo irrigidimento. Non escludiamo quindi un ulteriore allargamento dello spread UST-Bund.

Gilles Moëc, AXA Group Chief Economist and Head of AXA IM Research

Questa settimana non ci aspettiamo alcuna decisione da parte della Bce. Il mese scorso Christine Lagarde aveva accennato ad una possibile azione a giugno, ma il Consiglio direttivo avrà l’occasione questo giovedì di fare un resoconto sulla “valutazione intermedia" della situazione macroeconomica dell’Area Euro. La decisione della banca centrale di rivedere al ribasso le sue previsioni sull’inflazione sembra essere giustificata dai dati di marzo del CPI: la disinflazione continua ad essere più rapida rispetto alle attese del mercato. La resilienza dei prezzi dei servizi rimane però un punto dolente. Il messaggio delle indagini sul comportamento futuro dei prezzi delle aziende e la domanda interna ancora anemica sono comunque rassicuranti per quanto riguarda la quantità di pressione inflazionistica ancora esistente. Sembra che l’economia europea si stia per ora stabilizzando a marce basse. È vero che la velocità acquisita dei salari nominali, in contrasto con un’inflazione nominale più lenta, sosterrà il potere d'acquisto, ma i venti contrari fiscali si stanno accumulando prima che l’impatto della stretta monetaria svanisca. Continuiamo a ritenere che la Bce non aspetterà che l’inflazione converga completamente verso il 2% e che procederà con un primo taglio dei tassi a giugno, anche se la Fed decidesse invece di aspettare ancora.

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Giorgio Broggi, Quantitative Analyst di Moneyfarm

Negli ultimi mesi i mercati hanno costantemente diminuito il numero di tagli ai tassi attesi, fino al punto di prezzarne meno di quelli promessi dalla Fed, senza minimamente inficiare il rally dell’azionario. Tuttavia, sarà cruciale che il dato sull’inflazione USA di oggi non sia troppo negativo e che le paure inflattive rimangano contenute.

In questo clima più cauto rispetto all’inflazione e alla politica monetaria americana, sarà intanto incredibilmente interessante analizzare la narrativa di Lagarde alla conferenza della BCE. Anche se è quasi certo che non ci saranno tagli in questo meeting, questa narrativa potrebbe suffragare i timori che la Banca Centrale Europea ignori i segnali positivi provenienti dall’inflazione nel Vecchio Continente e preferisca, timidamente, aspettare che sia la Fed a tagliare per prima. Se fosse questo il caso, si tratterebbe di un grave errore, a mio avviso, soprattutto se il copione reflazionista dovesse iniziare a materializzarsi più chiaramente negli Stati Uniti.

Alexander Batten, Fixed Income Portfolio Manager di Columbia Threadneedle Investments

Ad aprile, la riunione della Bce sarà probabilmente tranquilla e preparerà il terreno per quella di giugno. Infatti, si è diffusa recentemente l'idea che il ciclo di tagli inizierà proprio a partire da giugno, avendo la banca centrale raccolto per allora informazioni sufficienti sui salari, piuttosto che una serie di buone notizie sull’andamento dei salari tale da giustificare l'inizio di un ciclo di tagli. Questa distinzione suggerisce che c’è un’alta probabilità che la Bce rimanga ferma a giugno. Gli aumenti di 25 punti base sono largamente favoriti, ma la presenza di dinamiche di crescita fiacca nell'Eurozona, a differenza di altre regioni, giustificherebbe tagli a ripetizione.

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Tomasz Wieladek, Chief European Economist, T. Rowe Price

L'economia tedesca, motore manifatturiero dell'Europa, resta molto debole nel primo trimestre. Il settore manifatturiero francese mostra un quadro simile. La performance economica di queste due economie sarà debole quest'anno a causa del consolidamento fiscale.

D'altro canto, l'Italia e la Spagna stanno registrando performance migliori grazie alla forza del settore dei servizi. La Bce dovrà tenere conto di tutti questi fattori. Tuttavia, in passato, i cicli tedesco e francese hanno guidato gli altri Paesi. Di conseguenza, riteniamo che i dati di oggi contribuiscano ad aumentare le prove che la Bce potrebbe avviare un ciclo di tagli a giugno e tagliare 4-5 volte quest'anno.

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Ultimi commenti

inetta!
secondo lei cosa dovrebbe fare? Ci illumini!
mi pare ovvio che sono dell’ “ILLUMINATA” idea che dovrebbe cominiciare da subito ad abassare i tassi…mi scusi se magari non la penso come lei.
non è questione opinabile; rifletta: l'economia regge e crea inflazione anche a questi livelli di tassi d'interesse. Non credere che abbassare i saggi d'interesse possa far esplodere nuovamente l'inflazione latente già in essere. Lei può pensarla come crede, ma dovrebbe prima informarsi e studiare per formarsi un idea economicamente coerente.
Ma questi vetusti tecnoburocrati si stanno rendendo conto che se non abassano i tassi subito creano un danno devastante alle famiglie. Si sono resi conto che sta aumentando tutto anche le assicurazioni, perche' le aziende, le assicurazioni, le catene di commercio ecc ecc. che avevano investito e si sono ritrovate con i tassi alle stelle stanno semplicemente scaricando i costi sui consumatori. Oltre al danno la beffa, quando caleranno i tassi ci ritroveremo i prezzi di qualsiasi articolo piu' alto del 25%. Ma cosa bisogna fare? Dobbiamo andare in massa a Francoforte davanti alla BCE? le regole del mercato sono cambiate rispetto a 24 anni fa, se ne sono resi conto?
Lei ha scritto due opinioni e si è contraddetto 4 volte: sta aumentando tutto? ..a questo livello dei tassi? ..figurarsi se abbassasse i tassi d'interesse quello che accadrebbe ai prezzi?!
Dai Lagarde taglia i tassi così poi ridiamo con l’Euro alla pari contro dollaro…. Vedi Gas, Petrolio etc. etc.
La vecchia è messa male...se taglia verrà spazzata via la neuromoneta, se alza sarà stirata come un lenzuolo sotto il ferro a vapore...se sta ferma si va diretti in recessione. La cialtro currency neuro percorre il suo cercato destino
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Altro che taglio dei tassi! Dopo il dato sull'inflazione USA state pur certi che quella criminale della Lagarde domani dira' che per il 2024 non ci saranno tagli e tutti gli indici azionari europei crollerànno. Anzi, conoscendola e sapendo da chi prende ordini, non mi stupirei se decidesse di alzarli ancora!
tra gli economisti che ragionano è ben nota l'idea che si dovrebbe aumentare ancora i tassi: d'altronde basterebbe conoscere le teorie dei cicli inflattivi per capire che presto vi sarà la seconda ondata. Se i mercati volano sulle illusioni non è certo colpa della banca centrale
decidono e. comandano la banche che ci guadagnano assai ancora.. per cui no ribassi
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ancora soldi gratis alle banche
Il Giappone va verso un aumento dei tassi... Gli USA non taglieranno per questo anno... la vedo dura per l'euro... scenderà sotto la parità con il dollaro
neuromoneta carta per imballare pesce fresco ormai
farà quello che ha sempre fatto, cioè prendere ordini da WdC
7777777777Come l’analista, sono ottimista riguardo alle criptovalute. Sono sicuro che ora inizierà a svilupparsi rapidamente, è molto difficile dare una previsione precisa, ma preferisco scambiare i miei Bitcoin e accumularne di più. Guadagno un reddito passivo mensile con criptovalute da oltre un anno, ma preferisco fare trading con l'aiuto di un mentore o di una guida come molina_alexaz su iiiintstraxtgam perché mi fa risparmiare tempo e riduce il rischio di perdere il mio investimento di $ 5000, un rendimento di $ 56.000 è incredibile77777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777
prezzi materie prime sostenuti o in salita, fattori geopolitici ancora in corso, fed ferma, economia forte, possibile inflazione importata.. le ragioni ci sono e come per rimanere fermi
beh siamo pur sempre in un economia di guerra anche se nessuno vuole ammetterlo; ..senza alcun riferimento alla bolla immobiliare sul commerciale, quella sul residenziale che sta arrivando e la bolla sull'equity. Toccate quei tassi in discesa e verrà giù tutto.
In realtà l'unico motivo che ha è anche il più importante. Ovvero tagliare prima della Fed significherebbe svalutare l'euro generando conseguentemente inflazione da domanda considerando che le materie prime si pagano in dollari. Il problema quindi non è la lagarde in sé con le sue scelte (che in ogni caso saranno sbagliate visto che qualsiasi cosa farà sarà un danno, o in un verso o nell'altro) ma il nostro essere succubi degli usa.
ha espresso due concetti, e si è contraddetto tre volte: fossi in lei lascerei da parte i pregiudizi.. non le permettono di esprimere un concetto logico. Per altro l'inflazione importata determinerebbe inflazione di offerta e non certo di domanda, visto che inciderebbe direttamente sui costi produttivi.
Ovviamente da offerta, il mio è stato chiaramente un lapsus. Per il resto mi illumini, dove mi sarei contraddetto, così per curiosità?
lei parla di un unico motivo che a suo parere è anche il più importante: quale sarebbe a suo avviso?
bisognerebbe essere i primi domani tagliare i tassi così l'euro torna forte almeno 0.5 se non vuole di più
credo lei faccia confusione: un taglio indebolirà l'euro nel breve.. con il rischio di imbarcare inflazione importata
Non taglierà i tassi se non dopo la federal reserve che pare non lo farà.Auguri e figli maschi !
Infatti...
il primo vince la coppa il secondo non vince mai bisognerebbe essere i primi
la vecchia menagrama
Speriamo che la Bce non segui la Fed. Oltre alle economie diverse, le istruzioni diverse. La Fed è dipendente dal Presidente USA e dalle elezioni di Novembre deve seguire la politica. La Bce trovo sia più indipendente, non è tenuta a seguire nessuno.
Concordo come al solito....
Non è questione di moda. Io mi fido dei gestori e quelli intervistati sopra sono gente con esperienza,, e provenienti da solide case di investimento. Non amo farmi propinare dal mercato, ma confido nell esperienza.
esperienza? ..non c'è un fondo che performa più del mercato e lei mi viene a parlare di esperienza? Questi non sono gestori, sono venditori.. e non hanno mai creato alcun beneficio ai sottoscrittori
sono una filiale USA, senza forza e vigore...Sembra chiaro che il compito sia affossare Europa e rinvigorire conti banche...Praticamente o tagli del secondo semestre saranno assorbiti dai rincari energetici: ergo, conti erosi fa mutui e altra spesa...cambiano i fattori, ma il risultato non muta!
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