Investing.com - Il prezzo del greggio continua a scendere negli scambi statunitensi di questo mercoledì, crollando ad un nuovo minimo di quattro mesi dopo i dati che hanno mostrato che le scorte USA sono salite più del previsto la scorsa settimana, alimentando i timori per l’eccesso delle scorte globali.
La U.S. Energy Information Administration ha dichiarato nel report settimanale che le scorte di greggio sono salite di 5,0 milioni di barili nella settimana terminata il 17 marzo.
Gli analisti avevano previsto un aumento di 2,8 milioni di barili, mentre ieri l’American Petroleum Institute ha riportato un incremento di 4,5 milioni di barili.
Le scorte a Cushing, in Oklahoma, il principale hub di consegna del greggio Nymex, sono salite di 1,4 milioni di barili la scorsa settimana, secondo l’EIA.
Le scorte totali di greggio USA relative alla scorsa settimana ammontano a 533,1 milioni di barili, che secondo l’EIA è il massimo del range medio per questo periodo dell’anno.
Nel report si legge inoltre che le scorte di benzina sono scese di 2,8 milioni di barili, contro le aspettative di un calo di 2,0 milioni di barili.
Per quanto riguarda le scorte di prodotti raffinati, incluso il gasolio, l’EIA riporta un calo di 1,9 milioni di barili.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a maggio crolla di 99 centesimi, o del 2,1%, a 47,24 dollari al barile alle 10:34 ET (14:34 GMT), un livello che non si registrava dal 30 novembre. Il prezzo si aggirava intorno ai 47,68 dollari prima della pubblicazione dei dati.
Il riferimento USA si è attestato in calo per la terza seduta consecutiva ieri mentre i mercati valutano l’aumento degli impianti di trivellazione e delle scorte negli Stati Uniti rispetto agli sforzi dei principali produttori di tagliare la produzione per ridurre l'eccesso delle scorte globali.
Intanto, il greggio Brent con consegna a maggio sull’ICE Futures Exchange di Londra registra un crollo di 1,04 dollari a 49,90 dollari al barile. Il riferimento globale ha toccato il minimo di 49,73 dollari, il minimo dal 30 novembre.
Il greggio è crollato questo mese nei timori che la produzione di petrolio di scisto USA possa minare gli sforzi dei principali produttori per riequilibrare il mercato globale del petrolio.
A novembre l’OPEC ha deciso di ridurre la produzione di circa 1,2 milioni di barili al giorno tra gennaio e giugno. La Russia ed altri 10 paesi non membri dell’organizzazione hanno accettato di tagliare la loro produzione di 600.000 barili al giorno.
In totale, è stato deciso di ridurre la produzione di 1,8 milioni di barili al giorno a 32,5 milioni per il primo semestre dell’anno, ma finora la decisione ha avuto poco impatto sui livelli delle scorte.
L’ultimo report mensile dell’OPEC ha mostrato che le scorte globali di greggi a gennaio sono salite a 278 milioni di barili al di sopra della media quinquennale.
I membri dell’OPEC sembrano sempre più favorevoli a prolungare i tagli oltre giugno per riequilibrare il mercato secondo fonti vicine all’organizzazione, ma ciò implicherebbe la collaborazione dei paesi non membri, come la Russia.
Il Kuwait ospiterà un vertice dei ministri sia OPEC che non-OPEC il 26 marzo per valutare l’osservanza dei termini dell’accordo e discutere se estenderlo oltre giugno.