Investing.com - Il prezzo del greggio inizia la settimana al ribasso questo lunedì, il calo delle aspettative di una proroga dei tagli alla produzione OPEC e i timori per l’aumento della produzione USA pesano sul sentimento.
I future del greggio Brent, il riferimento per il prezzo del greggio al di fuori degli Stati Uniti, scendono di 17 centesimi, o dello 0,3%, a 62,55 dollari al barile alle 3:25 ET (08:25 GMT).
I future del greggio West Texas Intermediate (WTI) scendono di 4 centesimi, o dello 0,1%, a 56,66 dollari al barile.
Il prezzo del greggio è schizzato di oltre il 2% venerdì, ma non è riuscito ad evitare il primo calo settimanale in sei settimane, nei timori che l’aumento della produzione USA possa minare gli sforzi dell’OPEC di ridurre le scorte in esubero.
La produzione statunitense ha registrato un’impennata di quasi il 15% dal recente minimo segnato a metà 2016, facendo dubitare delle voci degli ultimi mesi circa un inasprimento del mercato energetico.
Intanto, i crescenti timori che la Russia possa essere riluttante a supportare una proroga dell’accordo sui tagli alla produzione OPEC-led pesa sull’oro nero.
In base all’accordo originale, siglato quasi un anno fa dall’OPEC e da altri 10 produttori non-OPEC con a capo la Russia, è previsto un taglio della produzione di 1,8 milioni di barili al giorno per sei mesi. Il patto è stato prorogato nel maggio di quest’anno per un periodo di nove mesi fino al marzo del 2018 nel tentativo di ridimensionare le scorte di greggio globali in eccesso e supportare il prezzo.
Continuano le discussioni in vista del vertice del 30 novembre, a cui parteciperanno i ministri del petrolio dell’OPEC e anche dei paesi non-OPEC.
Questa settimana, gli scambi resteranno limitati tra la festa del Giorno del Ringraziamento di giovedì e la seduta ridotta di venerdì.
L’attenzione degli operatori sarà concentrata sui dati settimanali USA sulle scorte di greggio e prodotti raffinati, attesi domani e mercoledì, per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale.
Intanto, i future della benzina scendono di 0,6 centesimi, o dello 0,4%, a 1,739 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento è in calo di mezzo centesimo a 1,924 dollari al gallone.
I future del gas naturale crollano di 5,6 centesimi, o dell’1,8%, a 3,040 dollari per milione di BTU.