Investing.com - Il prezzo dell’oro crolla negli scambi di questo lunedì mattina, con gli investitori in attesa dei commenti dei funzionari della Fed e di una serie di dati economici statunitensi questa settimana per avere maggiori indicazioni sull’andamento dei tassi di interesse per quest’anno.
Sul Comex, i future dell’oro si attestano a 1.241,63 dollari l’oncia troy alle 5:10 ET (09:10 GMT), con un crollo dell’1,2%. L’oro spot è scambiato a 1.240,86 dollari.
Il prezzo è crollato dell’1,7% negli scambi ridotti della notte al minimo di 1,236,53 dollari, il minimo dal 16 maggio.
Sempre sul Comex, i future dell’argento crollano di 19,7 centesimi, o dell’1,2%, a 16,45 dollari l’oncia troy dopo aver toccato il minimo dall’11 maggio di 16,26 dollari.
I trader presteranno molta attenzione ai commenti della Presidente della Federal Reserve Janet Yellen domani, alla ricerca di indicazioni sulla tempistica del prossimo aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti e su come la banca centrale intende ridimensionare il bilancio.
Gli investitori seguiranno da vicino anche la lettura finale sulla crescita economica del primo trimestre USA attesa per giovedì, per avere ulteriori prove dello stato di salute della principale economia mondiale.
Oltre al report sul PIL, per questa settimana sono previsti anche i dati USA sugli ordinativi di beni durevoli, sulla fiducia dei consumatori, sulle vendite di case in corso, i dati settimanali sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione nonché quelli sui redditi e le spese personali, tra cui i dati sull’indice PCE, l’indicatore sull’inflazione preferito dalla Fed.
All’inizio di giugno, la banca centrale USA ha alzato i tassi di interesse per la seconda volta quest’anno ed ha confermato di voler aumentarli ancora una volta entro fine anno.
Nonostante la dichiarazione della Fed, gli investitori restano scettici circa la capacità della banca centrale di alzare i tassi come vorrebbe nei prossimi mesi per via dei segnali di un’inflazione debole.
La probabilità di un aumento dei tassi in occasione del vertice di settembre della Fed è pari a meno del 15%, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com. La probabilità di un aumento a dicembre si aggira intorno al 35%.
Il metallo prezioso risente dell’andamento dei tassi di interesse USA, il cui aumento fa salire il costo degli investimenti senza rendimento come i lingotti.
I riflettori continueranno ad essere puntati sulle notizie da Washington sui progressi del progetto di legge sulla sanità del Presidente USA Donald Trump e su eventuali altre conseguenze delle indagini sui possibili legami tra la Russia e la campagna presidenziale di Trump.
Intanto, il platino crolla dell’1,2% a 920,45 dollari, mentre il palladio segna un crollo dell’1% a 848,20 dollari l’oncia.