Investing.com - Il prezzo dell’oro sale al massimo di nove mesi questo venerdì, superando i 1.300 dollari per la prima volta dal novembre del 2016, con gli attentatati terroristici di ieri in Spagna che continuano a supportare la domanda del metallo prezioso come investimento rifugio.
Sul Comex, i future dell’oro salgono di 8,99 dollari, o dello 0,7%, a 1.301,53 dollari l’oncia troy alle 8:30 ET (12:30 GMT), il massimo dal novembre del 2016.
Il prezzo dell’oro si è rafforzato sulla scia della notizia che un furgone ha travolto dei pedoni in un’affollata zona turistica di Barcellona ieri sera, uccidendo almeno 14 persone e ferendone altre 100.
Poco dopo, è avvenuto un secondo attacco a Cambrils, città costiera a sud di Barcellona, e la polizia ha dichiarato di aver ucciso cinque attentatori.
Finora sono stati arrestati tre uomini mentre proseguono le operazioni anti-terrorismo nel paese, secondo i funzionari locali.
Lo Stato Islamico avrebbe rivendicato l’attacco, ma la dichiarazione non è ancora stata verificata.
Il metallo prezioso è stato supportato inoltre da un dollaro debole questo venerdì: si teme che il Presidente USA Donald Trump non riesca ad implementare la sua agenda, vista l’opposizione che sta incontrando persino da parte del suo stesso partito.
Otto dirigenti si sono dimessi da due consigli mercoledì in segno di protesta contro i controversi commenti del Presidente USA Donald Trump sugli scontri del weekend a Charlottesville, in Virginia.
Il Senatore Repubblicano Bob Corker è stato al centro della scena questa settimana quando ha criticato la gestione delle proteste di Charlottesville da parte di Trump, affermando che il Presidente “non è ancora riuscito a dimostrare la stabilità né la competenza necessarie per avere successo”.
Il dollaro si è indebolito dopo i verbali di mercoledì del vertice di politica monetaria di luglio della Federal Reserve, da cui è emerso che i policymaker sono ancora preoccupati per l’inflazione bassa, il che potrebbe spingere la banca centrale ad evitare di alzare i tassi ancora una volta quest’anno.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,18% a 93,47.
L’oro risente dell’andamento dei tassi USA e del dollaro. Un dollaro debole rende l’oro meno costoso per i titolari di altre valute, mentre l’aumento dei tassi USA fa salire il costo degli investimenti senza rendimento come i lingotti.
Sempre sul Comex, i future dell’argento salgono di 13 centesimi, o dello 0,8%, a 17,19 dollari l’oncia troy.