Investing.com - Il prezzo del greggio USA resta stabile questo venerdì, con i mercati che assimilano la notizia dell’attacco terroristico di ieri sera a Parigi ed attendono il primo turno delle elezioni presidenziali francesi in un clima di incertezza che circonda i livelli delle scorte globali.
I future del greggio USA con consegna a giugno restano stabili a 50,70 dollari al barile, poco più del minimo di due settimane di mercoledì di 50,09 dollari.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il contratto del Brent con consegna a giugno è pressoché invariato a 53,01 dollari al barile, non lontano dal minimo di quasi tre settimane di mercoledì di 52,58 dollari.
I mercati sono in fermento dopo la notizia secondo cui un agente di polizia francese è stato sparato e ucciso ed altri due sono rimasti feriti nel centro di Parigi ieri sera durante un attacco rivendicato dallo Stato Islamico.
Gli operatori dei mercati tengono gli occhi puntati sul primo turno delle elezioni presidenziali francesi di domenica, dopo gli ultimi sondaggi che prevedono che l’esito sarà uno scontro tra il centrista Emmanuel Macron e la candidata di estrema destra Marine Le Pen.
Intanto, il biglietto verde recupera le perdite precedenti in seguito alle parole di ieri del Segretario al Tesoro USA Steven Mnuchin secondo cui il governo annuncerà molto presto un piano di riforma fiscale.
I commenti hanno fatto ridimensionare i timori circa la capacità del Presidente Donald Trump di far approvare le riforme fiscali nell’immediato futuro.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è invariato a 99,76, dopo aver segnato un nuovo minimo di tre settimane di 99,29 ieri.
Il prezzo del greggio di solito scende quando il dollaro si rafforza, dal momento che la materia prima, valutata in dollari, diventa più costosa per i titolari di altre valute.
Il biglietto verde tuttavia è andato sotto pressione quando all’inizio della settimana i media ufficiali nordcoreani hanno avvertito gli Stati Uniti di un “attacco preventivo super-potente”, dicendo di non “provocarli”.
Sul prezzo del greggio pesano inoltre i timori che la ripresa della produzione di petrolio da scisto USA possa vanificare gli sforzi compiuti dagli altri principali produttori per riequilibrare il mercato.
A novembre dello scorso anno l’OPEC ha deciso di ridurre la produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno tra gennaio e giugno. La decisione finale circa la possibilità di estendere o meno l’accordo oltre giugno sarà presa dal cartello del greggio il 25 maggio.
Nel report settimanale della U.S. Energy Information Administration si legge che le scorte di greggio sono scese di 1,0 milioni di barili nella settimana terminata il 14 aprile, meno del previsto.
Dal report è emerso inoltre che le scorte di benzina sono salite di 1,5 milioni di barili, deludendo le attese di un calo di 1,9 milioni di barili, nonostante l’aumento dell’attività di raffinazione.